Dallo scippo maldestro... al guaio giuridico

Scippa una donna a Rovato, ma lo fa a bordo di una moto con targa tedesca. Preso dai carabinieri. Obbligo di dimora... ma non si sa dove.
Scippatore preso
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Lo scippo, la fuga, l’inseguimento, il tentativo di nascondersi e poi, finalmente, le manette. E’ questa la sequenza da film andata in scena ieri mattina tra Chiari e Ospitaletto: da una parte un 40enne bresciano che aveva appena messo a segno uno scippo ai danni di una donna di 59 anni, dall’altra una pattuglia dei carabinieri di Rovato.

Il malvivente, a bordo di una moto, ha strappato la borsetta alla signora ed è fuggito via. Diramata la notizia dalla centrale operativa del 112, una pattuglia di Rovato ha riconosciuto la moto, che aveva, cosa di per sé singolare targa tedesca. Non fosse bastato, le descrizioni dei testimoni, convenivano sul fatto che lo scippatore aveva entrambi i polsi fasciati. E così erano quelli del 40enne, vittima di un precedente incidente in moto. E' scattato l'inseguimento: la moto ha preso qualche metro di vantaggio e a Ospitaletto l’uomo si è infilato in un bar per nascondersi. Una  mossa che non è sfuggita ad un carabiniere libero dal servizio che ha avvisato i colleghi. Per il malvivente sono scattate le manette.

L'uomo è comparso poi lunedì in aula in tribunale: il suo caso ha destato qualche perplessità, dal momento che il decreto "svuota-carceri" prevede che in caso di pena detentiva inferiore ai tre anni non possa essere disposta la custodia cautelare in carcere. Ma lo scippatore presunto risulta senza fissa dimora e i genitori, di casa a Lumezzane, si sono rifiutati di accoglierlo per l'obbligo di dimora disposto dal tribunale nel comune di residenza, Lumezzane, appunto. Prospettiva: notti all'addiaccio? Insomma, i giudici dovranno individuare una soluzione alternativa, per ora nuova dopo la recente introduzione del decreto svuota-carceri.

 

 

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