Dall’Alaska a Taiwan fino allo Zaire, a Bornato il presepe è internazionale
Le passioni non si possono spiegare, ma per fortuna si possono ammirare. In un angolo di Franciacorta questa massima (peraltro coniata per l’occasione) diventa straordinariamente reale.
A Bornato di Cazzago San Martino una villetta dall’aspetto tipicamente bresciano è diventata nei decenni lo scrigno che custodisce un tesoro inimmaginabile, una collezione sicuramente unica a livello nazionale: Carlo Battista Castellini ha qui creato «Presepi del mondo». E se pensate che il nome dell’esposizione sia un po’ pretenziosetto, che punti a darsi un’allure dal tono esageratamente internazionale, ecco, se pensate tutto questo significa che a Bornato da Castellini non ci siete proprio mai andati. Ed è un peccato al quale è necessario rimediare.
Ammirare

Prima una premessa, se anche voi nel vostro piccolo collezionate presepi, o vorreste farlo, o comunque avete una passione (rieccola) per il presepe, se rientrate in queste categorie non potete andare in via Tito Speri al numero 11 a cuor leggero, la sindrome di Stendhal (stordimento emozionale di fronte a opere d’arte) è costantemente in agguato. Come si può reggere l’impatto (e l’invidia, ammettiamolo) di fronte a oltre 1.300 presepi, alcuni (moltissimi) di una tale meraviglia da richiedere minuti e minuti per la giusta devota ammirazione?
Bisogna farsi coraggio e varcare la soglia. Con una certezza, la visita è resa ancora più unica dalla presenza del deus ex machina della collezione, perché Carlo Battista è uomo mite e accompagna ogni visitatore con la pazienza necessaria per rispondere a ogni curiosità. E sono davvero tante. Partiamo dalla più banale, ricorda da che presepe è iniziato tutto questo? «Certo, eravamo a Gerusalemme, con mia moglie comprammo una natività scolpita nell’ulivo, mentre la guardavo decisi che quella sarebbe stata la prima di una lunga serie». Lunghissima a volerla dire proprio tutta.
Che la scintilla sia partita proprio in Terra Santa aggiunge magia alla magia. E così presepe dopo presepe la collezione ha superato ampiamente il migliaio, con pezzi che arrivano letteralmente da ogni parte della Terra, «sono arrivato a 146 Paesi, nel mondo ce ne sono 196, ho ancora un po’ di strada da fare» sottolinea Castellini.
Cinque continenti

I cinque continenti sono tutti rappresentati, ci sono sacre famiglie che arrivano dall’Alaska, passando per tutta l’Europa, per arrivare fino a Taiwan e ancora in Zaire (oggi Repubblica del Congo). Moltissimi presepi sono stati acquistati da Carlo durante i suoi viaggi, soprattutto in Africa dove spesso è stato impegnato a fianco di missionari. «Ora con internet è tutto molto più facile» spiega. Anche perché in trent’anni Castellini ha costruito una vera e propria rete mondiale di appassionati coi quali si confronta, dai quali acquista statuine da lasciare senza fiato.
Quelle napoletane hanno indubbiamente un fascino ineguagliabile, ma dalla Spagna arrivano personaggi in terracotta le cui vesti sembrano di stoffa tanto sono precise nei dettagli. Ovviamente anche il costo è rapportato all’eccellenza estetica, una simile collezione sarà costata un patrimonio, chiediamo. «Chi fuma non si preoccupa di quanto spende in una vita per le sigarette, lo stesso faccio io con il mio vizio, il presepe» commenta sorridendo, in effetti un vizio molto sano.
Il museo «Presepi del mondo» è stato realizzato in quella che un tempo era la falegnameria di Carlo, una professione che lo ha certo facilitato nel realizzare le ambientazioni dei vari presepi. Perché Castellini, è bene precisarlo, è un vero e proprio maestro, non si limita all’acquisto delle natività, troppo facile. Sera dopo sera, giorno libero dopo giorno libero ha realizzato dei capolavori, dei diorama (un’ambientazione in miniatura) che ospitano le sacre famiglie. Ma non solo, perché nel tempo si sono anche aggiunte scene della vita di Gesù, dalla predicazione nel tempio fino alla crocifissione. Insomma, lo avrete capito, una visita a Bornato non è d’obbligo, di più.
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