Dal ponte romano alle acque gelide dell’Oglio: è lo spettacolo di «Un tuffo per Airno»

A Palazzolo oltre 30 temerari hanno nuotato nelle acque gelide per sostenere l’Associazione per la ricerca neuro-oncologica
Uno dei tuffi «solidali» nelle acque freddissime del fiume Oglio - © www.giornaledibrescia.it
Uno dei tuffi «solidali» nelle acque freddissime del fiume Oglio - © www.giornaledibrescia.it
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Un salto nel vuoto di qualche metro prima di entrare nelle placide acque del fiume Oglio è un’emozione tra le più affascinanti (e trasgressive) per chi vive a Palazzolo e dintorni.

Il richiamo ai giorni estivi quando bagnarsi è quasi un istinto naturale non ha però nessun collegamento con quanto accaduto ieri mattina nel centro della capitale dell’Ovest bresciano, dove oltre trenta persone, sia uomini sia donne di età anche molto diverse tra loro, si sono tuffate nelle fredde acque dell’Oglio per un nobile scopo, quello di aiutare la ricerca scientifica.

Dal ponte

La manifestazione, già svoltasi più in piccolo l’anno scorso e chiamata «Un tuffo per Airno», è stata infatti un modo per attirare centinaia di persone che, stipate tra il Lungo Oglio Cesare Battisti e piazza Roma, hanno assistito tuffo dopo tuffo alle esibizioni invernali dei coraggiosi che sono saliti sulla cinta del ponte romano e si sono buttati nell’Oglio con indosso solo un costume rosso e talvolta un copricapo da Babbo Natale.

Suddivisi in batterie (gruppi di tuffatori) e spinti dalle urla della folla accorsa per l’evento, i temerari hanno attirato l’attenzione sulle iniziative di Airno, l’Associazione italiana per la ricerca neuro-oncologica, per la quale sono stati raccolti i fondi in beneficenza. Non a caso tra chi si è tuffato vi erano anche membri e fondatori dell’associazione organizzatrice, che ha coordinato l’evento con le Sorghe de l’Oi Nuoto Master Brescia, Acsi Brescia e Comune di Palazzolo; c’erano poi i cimentisti che fanno dell’immersione nelle acque gelide uno stile di vita; c’erano naturalmente le Sorghe de l’Oi come Marco Mella, che ha chiuso la manifestazione col tuffo più acrobatico; c’erano poi diversi membri degli staff sanitari come medici e infermieri.

Il più applaudito, però, è stato il più anziano tra i partecipanti, ossia il dottor Camillo Carlucci, psichiatra infantile che dall’alto dei suoi 78 anni si è gettato nell’Oglio con l’entusiasmo di un ragazzino richiamando l’impresa dell’anno scorso, quando dopo la guarigione dal Covid aveva concluso il giro del Lago di Garda a nuoto.

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