«Da Nadia» chiude, ma la sua stella non si spegne

Al cellulare risponde ancora così: «Pronto, ristorante Da Nadia». Poi sorride, commossa. Il messaggio che l’altro giorno Nadia Vincenzi ha affidato alla rete, del resto, non lascia dubbi: l’avventura della chef romagnola Nadia Vincenzi, una stella Michelin, nella splendida «dimora» di Erbusco con giardino esterno si conclude. Ma «non mi fermo», precisa subito: «Chiudo questo ristorante e ne riaprirò di certo un altro. Non so quando, non so dove». Nel Bresciano? «Sicuramente sì».
Nadia ha preso una scelta che definisce «temporanea» motivata dai «costi troppo elevati che un ristorante di un certo livello deve sostenere - ci spiega - . Cambiare pelle in questo lungo periodo di apri&chiudi non è bastato: non siamo una lampadina che può accendersi e spegnersi, ma un’azienda con dieci dipendenti e decenni di storia e lavoro alle spalle, tradizione e passione, che deve fare i conti con... i conti. Abbiamo affitto e bollette da pagare, manutenzioni importanti da eseguire. Un ristorante come il nostro non può aprire, quando è consentito, solo a pranzo».
Nadia aveva provato anche a portare nelle case la sua celebre zuppa di pesce: «I nostri piatti-simbolo hanno riscaldato le vostre case - ha scritto in rete la chef -, i riscontri sono stati entusiastici. È stata una medicina per il nostro cuore e per il nostro lavoro, in un momento in cui ci sentivamo parte di un sistema in ginocchio». Ma, come sottolinea al telefono, «non è bastato. E mi viene da piangere: questo locale l’ho costruito io, è la mia casa. Ho rinunciato a tutto per questo lavoro».
Lo stop, però, sarà solo temporaneo: «Non so stare ferma - precisa Nadia -. Al post pubblicato su Facebook sono già seguite alcune proposte. Riaprirò in futuro con i miei piatti storici e nuove idee...». La situazione del settore è critica: «Siamo stanchi e stremati - hanno ribadito i ristoratori lombardi ieri davanti alla sede della Regione -. Siamo al terzo mese del 2021 e mancano i ristori 2020». Intanto nel Bresciano si chiude un capitolo della storia di Nadia Vincenzi. Restano amarezza e speranza. La speranza di rivedere la chef, presto, di nuovo all’opera con la sua zuppa di pesce... stellata.
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