«Così ad 85 anni realizzo il mio sogno e sostengo l’esame di terza media»

Non è mai tardi per imparare. Lo sa bene Pierina Bizioli, 85enne residente a Pontoglio, che in questi giorni sta sostenendo gli esami di terza media al Cpia (Centro Provinciale Istruzione Adulti) di Chiari.
La signora pontogliese, dopo avere sostenuto le prove di italiano e matematica, oggi è impegnata sui banchi di piazza Martiri della Libertà nell’esame di lingua inglese, mentre dopodomani, sabato, ci sarà l’ultimo scoglio, quello della discussione orale, prima di ottenere l’agognato riconoscimento scolastico. La signora Bizioli, per tutto l’anno, ha condiviso il banco con i propri compagni di classe, soprattutto migranti, che frequentano il Cpia clarense per ottenere la certificazione linguistica italiana o la licenza di terza media, fondamentale anche per proseguire gli studi superiori.
Sui banchi
«Sono tutti molto gentili e garbati - racconta Pierina -, è stato un anno bello e arricchente». L’idea di riprendere in mano i libri, per la signora Bizioli, è arrivata lo scorso autunno: «Un’amica - spiega l’85enne - aveva bisogno della terza media e mi sono proposta di accompagnarla, visto che ho l’automobile. Da cosa nasce cosa, e ho pensato: perché non lo faccio anche io?».
La passione per lo studio e per la matematica in particolare - «la mia materia preferita» - non nasce oggi, ma «ai miei tempi ci si fermava alla quinta elementare. Per proseguire gli studi, infatti, bisognava andare in città, a Brescia o a Bergamo. Io ho iniziato, invece, ad aiutare i miei genitori (a Cividate al Piano, provincia di Bergamo, ndr.) nei campi e a raccogliere il fieno. Poi ho lavorato diversi anni in un maglificio: facevano giacche, maglie e altri prodotti d’abbigliamento».
Questo, fino al matrimonio, con il trasferimento a Pontoglio e la nascita dei cinque figli, avuti assieme al marito, Battista Schivardi, volto noto della politica nella Bassa Occidentale e più volte sindaco pontogliese, per la Democrazia Cristiana, ai tempi della Prima Repubblica. Decenni dedicata al lavoro di cura, con i figli da crescere e le incombenze di ogni giorno, hanno lasciato nel cassetto della memoria il desiderio di tornare a studiare.
Impegno e serietà
Il sogno, però, è tornato a bussare alla porta della signora Bizioli negli ultimi mesi. «È stata encomiabile per impegno e serietà - spiega il vicepreside del Cpia di Chiari, Antonello Paletta -. Ringraziamo anche i docenti e i suoi compagni di classe: anche per noi è un evento a suo modo unico. La stragrande maggioranza dei nostri iscritti, che sono 1.100, è rappresentata da persone non italofone, dai 16 anni in su, che ormai da un decennio frequentano il nostro Cpia. Un bacino molto ampio, che va da Roccafranca a Edolo, ricco di sfide, ma pure di grandi soddisfazioni».
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