«Buco» della mensa scolastica, si riaccende la polemica

Si accende di nuovo la polemica sul caso dei presunti mancati riversamenti al Comune, da parte del negozio che provvedeva alla riscossione delle rette per la mensa scolastica pagate dai genitori. In attesa degli sviluppi giudiziari, l’esercizio convenzionato «Neverland di Facchi & Bignotti» torna a prendere posizione ed a fornire la propria verità circa il presunto «buco» da ben 151mila euro.
Il caso ammanchi legato alla mensa delle elementari era scoppiato alcune settimane fa, quando il Comune di Ospitaletto denunciò l’esercizio convenzionato per la ricarica delle tessere da utilizzare per la mensa accusandolo d’aver incassato il denaro dai genitori dei piccoli scolari dal gennaio 2014 al settembre 2016 senza riversarlo poi nelle casse del Municipio.
Ora tornano a parlare le titolari dell’esercizio: «Da qualche settimana - attacca Alessandra Bignotti, una di loro - siamo oggetto di una campagna denigratoria promossa dall’Amministrazione, che ci vorrebbe imputare un mancato riversamento nelle casse comunali di una parte delle transazioni effettuate negli anni presso il nostro esercizio. Da un controllo approfondito abbiamo però appreso che non risulta in realtà alcuna mancanza fiscale imputabile a una cattiva gestione del servizio da parte della nostra attività, come verrà poi comprovato nelle opportune sedi giudiziarie».
Il contrattacco della proprietà di Neverland si sposta poi su quelle che sarebbero le falle nella gestione dell’intero sistema. «Nei quattro anni in cui il servizio di ricarica mensa è stato attivo - afferma Bignotti - non è mai stato indetto un appalto di gestione, un programma con delle linee guida, un regolamento interno, un bilancio annuale, un registro degli storni e un conto dedicato a disposizione degli esercenti. La stessa Tesoreria ha ammesso di non aver mai ricevuto l’input per una contabilizzazione sistematica degli importi.
L’accusa dell’ammanco arriva alla fine di un periodo di attacchi personali ai danni della titolare dell’esercizio imputato. È ormai palese che la questione sia di natura puramente personale e politica». Alle accuse della proprietà di Neverland il sindaco ospitalettese Giovanni Battista Sarnico ha risposto in modo serafico: «Non c’è molto da aggiungere a quanto detto il mese scorso. Gli uffici comunali hanno accertato il mancato riversamento, sono state avviate le procedure esecutive per il recupero coattivo della somma e quelle legali per il risarcimento del danno. Degli eventuali reati si occuperà la Procura della Repubblica, io posso solo dire che mi aspetto che l’esercizio in questione paghi».
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