Asilo La Vittoria: il sindaco di Adro torna a imporre i sigilli

Off limits. La scuola per l’infanzia della Fondazione La Vittoria in via Castello, 12 ad Adro giovedì mattina non ha aperto i battenti. La sessantina di bambini ha trascorso la giornata nel vicino oratorio Don Redolfi. A impedire l’ingresso l’ordinanza di mercoledì 8 settembre, in cui il Comune ordina alla Fondazione «l’immediato rilascio dell’immobile… e inibisce l’utilizzo dei locali… poiché sono stati accertati rischi per l’incolumità delle persone», ossia un paventato rischio di tenuta antisismica.
La Fondazione ha fatto ricorso d’urgenza al Tar, che dovrebbe pronunciarsi nelle prossime ore. Fin qui, la cronaca. Per capire cosa stia accadendo davvero ad Adro bisogna però riavvolgere il nastro e tornare a un anno fa, quando Fondazione e Comune non avevano trovato l’intesa per il trasferimento nel nuovo asilo comunale, in via Per Torbiato, oggi gestito dalla cooperativa «Cerchio della vita».
Da allora è iniziata una lunga querelle legale che, prima dell’estate, sembrava arrivata a un punto fermo e che ora sta danneggiando i soggetti da tutelare: i bambini che non hanno ancora una sede certa dove essere accolti.
Una perizia disposta dai giudici aveva stabilito che non vi fosse «una situazione di rischio che richiedesse l’immediata chiusura dell’edificio», invitando però il Comune a effettuare dei lavori di ristrutturazione. L’Amministrazione ha replicato facendo ricorso, cambiando la destinazione d’uso dell’immobile, con un’ipotesi di spesa di 3.5 milioni per un «Centro polifunzionale per servizi alla famiglia» al posto dell’asilo e intimando nuovamente il rilascio dei locali, stavolta entro fine luglio.
La Fondazione ha fatto ricorso al Tar contro il rilascio, ribadendo la scadenza naturale (30 giugno 2023) della convenzione. Lunedì scorso i giudici hanno reso pubblica la loro decisione: per evitare danni alle persone e effettuare i lavori, «il Comune ha diritto di chiedere l’immediata restituzione dell’edificio».
Essendo però «la convenzione ancora valida ed efficace», l’Amministrazione è tenuta a «mettere a disposizione della Fondazione locali adeguati nel più breve tempo possibile». In questo spazio…lessical-temporale, compreso tra «l’immediatezza» della restituzione e i nuovi locali da recuperare «nel più breve tempo possibile», si inserisce la nuova ordinanza che impedisce a bambini, personale scolastico e famiglie di entrare in via Castello.
La possibile alternativa? Spiega il sindaco Rosa: «Ci stiamo muovendo per una soluzione. Non è una vicenda facile nemmeno per me: siamo stati quattro mesi seduti a un tavolo con la Fondazione e la soluzione c’era (il trasferimento in via Per Torbiato, ndr) ma non è andata in porto. Io ora non me la sento di assumermi la responsabilità che possa accadere qualcosa a un bambino, è un fardello troppo grande per le spalle di qualsiasi sindaco».
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