Addio a Francesco, morto sulla stessa strada del coetaneo Livio

Amante dei viaggi e del calcio, in particolar modo dell’Inter, allegro, socievole e un serio lavoratore. Così era conosciuto da tutti Francesco Ribola e così lo vogliono ricordare i suoi compaesani, scioccati da una morte improvvisa e inspiegabile. Francesco, infatti, al ritorno da una serata con gli amici a Iseo, dove aveva intenzione di trasferirsi a breve, stava rientrando a casa, a Menzino. Sulla strada che taglia l’isola, in alto sopra Peschiera, in località Senzano, ha avuto un incidente e il suo scooter si è schiantato contro un palo della luce, non lasciandogli scampo.
Francesco viveva con la madre Maria e lavorava, insieme al fratello Mauro, nell’azienda del padre Giorgio a Corte Franca, la Monteisola corde. Il funerale verrà celebrato nella chiesa parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita, a Siviano, domani alle 10.30; partirà dall’abitazione, a Menzino 54, alle 10.10 dove è possibile fare visita a Francesco in ottemperanza alle norme anti-Covid.
Il destino beffardo l’ha colto proprio sul percorso dove tre anni fa perse la vita un altro ragazzo dell’isola, Livio Soardi, suo coetaneo, sempre in moto, ma in senso contrario rispetto a Francesco. Proprio facendo riferimento a queste due tragedie, il sindaco Fiorello Turla, esprime tutto il suo dolore: «Nel corso del mio mandato da sindaco è il secondo giovane di 28 anni che soccorro invano in mezzo alla strada, privo di vita, e un terzo è in coma da parecchio tempo. Non potete immaginare in che stato mi trovo, è come se avessi perso mio figlio per il forte legame che mi lega alla famiglia da cinquant’anni. Sono sicuro che Francesco andava piano, lo conoscevo troppo bene, non aveva il vizio di correre. L’Amministrazione comunale partecipa commossa al grande dolore di mamma, papà e tutta la famiglia».
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