A Provaglio d'Iseo la casa ferroviaria è tra le prime «green station» d'Italia

Il riconoscimento a 7 anni dall’apertura: al circolo culturale premiato anche l’ex capostazione Cominardi
La vecchia stazione di Provaglio d'Iseo è sede di Legambiente © www.giornaledibrescia.it
La vecchia stazione di Provaglio d'Iseo è sede di Legambiente © www.giornaledibrescia.it
AA

Della stazione d’un tempo ha conservato il lato più romantico: il gran viavai di persone assortite, il vociare allegro, il tintinnio delle tazzine di caffè (al quale si aggiunge quello dei calici di vino), qualche lamentela («servono più posti per le biciclette sui treni») e la «vista binari» con le sedie e i tavolini per fare conversazione sul più e sul meno. Ma chi entra oggi al circolo culturale Il Viandante, dove la plastica è bandita, si sente subito un po’ a casa: al piano terra le locandine appese ai muri raccontano la storia di quello spazio iconico, mentre al secondo piano, la terrazza che affaccia sulla riserva delle Torbiere ricorda a tutti quanto quel territorio sia prezioso e vada salvaguardato.

Per questo la vecchia stazione è stata non solo recuperata, ma è anche diventata la sede del circolo di Legambiente, uno spazio che unisce pratiche di cittadinanza attiva, di sostenibilità ambientale e di rigenerazione urbana. Dopo sette anni dalla sua rinascita, questo spazio dove il tempo sembra sospeso ha ricevuto un riconoscimento che riempie d’orgoglio chi, come Silvio Parzanini, ci ha creduto fin dall’inizio: quella di Provaglio-Timoline è tra le prime green station d’Italia, un titolo che porta sia il timbro di Legambiente sia il logo delle Ferrovie dello Stato.

Comunità sostenibile

A fare festa, ieri mattina insieme a Parzanini, c’era un’intera comunità che «andava e veniva»: sono le persone per le quali il Viandante è diventato un punto di riferimento. Via Stazione Nuova è un luogo di incontro e di incontri, dove grazie al carnet di attività organizzate sono nate sinergie, progetti, iniziative, battaglie per salvaguardare il territorio. Un lavoro che tutti, dai sindaci ai rappresentanti delle associazioni, passando per don Fabio Corazzina, hanno riconosciuto. «Questo luogo - ha detto Alessio Di Addezio di Legambiente nazionale - è un esempio di economia della felicità», ma pure «una scommessa - ha aggiunto la presidente regionale, Barbara Meggetto - perché il compito di affrontare ciò che abbiamo davanti non è facile».

La doppia festa

Il riconoscimento a Fausto Cominardi, 90 anni, che per una vita ha lavorato alla stazione
Il riconoscimento a Fausto Cominardi, 90 anni, che per una vita ha lavorato alla stazione

Il raddoppio dei festeggiamenti è arrivato verso l’ora di pranzo. Una targa di riconoscimento è stata donata a chi in quella stazione ha lavorato per tutta la vita: Fausto Cominardi, 90 anni di allegria, ieri accompagnato dalla moglie Palmira. All’ingresso del Viandante, c’è ancora il suo cappello da capostazione: «Ho lavorato qui dal 1955 al 1990, all’epoca ci chiamavano assuntori, qui ero solo. Dormivo su una branda, mi alzavo alle 4 del mattino per abbassare le sbarre e fare partire gli operai che andavano a costruire Milano».

A Fausto e Palmira scappa un sorriso: «Questa qui al primo piano - confessa lui - fu la nostra prima camera dopo il matrimonio». A stringergli la mano c’era l’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione, che ha ribadito: «Luoghi come questi rappresentano la rivincita di un territorio: abbiamo bisogno di queste realtà anche per fare una buona politica e per farci fare delle scelte migliori. Ambiente significa economia, socialità, relazioni e riconoscersi nelle immagini del proprio territorio, perché riconoscere significa saper difendere».

Icona Newsletter

@I bresciani siamo noi

Brescia la forte, Brescia la ferrea: volti, persone e storie nella Leonessa d’Italia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia