Scuola

Un filo di plastilina animato per raccontare l'integrazione a scuola

Bianca Terzoni
Alla scuola primaria «Cesare Battisti» di Borgo Trento i bambini hanno realizzato uno speciale cortometraggio
Il corto d'animazione realizzato della prima A della «Cesare Battisti»
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Le avventure di un filo, che da solo arriva a diventare sempre più grande, conoscendo l'amicizia. Il corto d'animazione realizzato della classe prima A della scuola primaria «Cesare Battisti» punta a trasmettere questo. L'idea del progetto nasce in occasione di un bando sul cinema, emesso dal Ministero dell’Istruzione. Si vuole raccontare una storia, ma il tempo è poco, e serve un’idea forte.

«Si è partiti dall’idea di un filo, un filo a cui possono succedere delle cose. Nel corso delle sue avventure diventa sempre più grande, conoscendo l’amicizia, la solidarietà, e la collaborazione» racconta Emanuele Galesi, insegnante alla Primaria Battisti, in via Borgo Trento. Assieme ai bambini e alle bambine, Galesi ha lavorato al progetto con la maestra Marina Garofalo.

Dall’idea si è passati ad immaginare delle forme, poi a realizzare disegni, e infine ad utilizzare la plastilina, per avere una maggiore manovrabilità. Con la collaborazione della regista Irene Tedeschi è stato possibile realizzare uno storyboard e mettere assieme i fotogrammi che i bambini hanno realizzato in piccoli gruppi. Ogni fotogramma contiene 12 fotografie, che gli alunni hanno messo a punto con ordine e entusiasmo.

I bambini di una scuola primaria -  Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
I bambini di una scuola primaria - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

La classe prima A è composta da bambini di 6 e 7 anni, provenienti non solo da Brescia e dall’Italia. I loro nomi sono: Soda, Sttaler, Malek, Daryna, Alisa, Ines, Alessio, Dialokatou, Mohamed, Ismail, Yaniss, Marisol, Gabriele, Giulia, Alyksandra, Karim, Adam, Andreea, J.J., Leonardo, e Sahejpreet. 

Il progetto realizzato mostra infatti come sia possibile l’integrazione. «Alcuni bambini hanno qualche difficoltà nel parlare l’italiano» continua Galesi, «ed è proprio per questo che vogliamo abituarli ad esprimersi e a lavorare con tanti linguaggi diversi, a esplorare delle tecniche».

In questi progetti i professionisti raccontano il loro mestiere nelle classi - Foto © www.giornaledibrescia.it
In questi progetti i professionisti raccontano il loro mestiere nelle classi - Foto © www.giornaledibrescia.it

Progetti creativi come questo permettono non solo la collaborazione, ma anche di avere maggiori chance a scuola. «Certamente a fine anno rimane ciò che si è imparato, ma i ricordi più vivi sono quelli di esperienze come queste, quelle extrascolastiche» conclude Galesi. In questi lavori ci sono materie come italiano, matematica, storia, geografia, scienze, e motoria. 

Al di là del progetto, questi ricordi indelebili sono resi possibili dai docenti, e dai professionisti che portano il loro mestiere nelle classi primarie. Una scuola che si apre al territorio, e che diventa sempre più inclusiva.

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