Scuola, quesito sbagliato blocca il concorso: precari nel caos

Anita Loriana Ronchi
Un errore nella prova dello scorso 27 febbraio getta nello sconforto migliaia di candidati
A maggio si torna sui banchi, per una sola domanda
A maggio si torna sui banchi, per una sola domanda
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Ci mancava anche l’errore nel nome di battesimo dello psicologo e psicanalista Erikson per aggiungere ancora un po’ di confusione a quel caos senza fine che è la scuola. Sì, perché il celebre studioso nacque nel 1902 come «Erik», e non come «Milton», quale è diventato nell’ormai famigerato quesito numero 4 del turno 6 del 27 febbraio del concorso Pnrr 2. Un qui pro quo che è costato la sospensione della graduatoria provvisoria per i docenti che hanno sostenuto gli scritti e il blocco, per ora, delle prove orali, in quanto il Ministero ha deciso di annullare la parte del test in questione e di predisporre una prova suppletiva per il 5 maggio.

Insomma, l’ennesimo marasma. Intanto, perché stando così le cose si allungherebbero inevitabilmente le tempistiche per la pubblicazione delle graduatorie definitive e, di conseguenza, le assunzioni a tempo indeterminato degli insegnanti stessi (ricordando che sono circa 30mila, in base alle stime del 2024, i precari nella provincia bresciana).

Non solo: ai candidati che andranno a Roma a sostenere la prova suppletiva tocca l’onere di far fronte a costi raddoppiati per il vitto, l’alloggio, e il disagio di chiedere nuovamente permessi alle scuole dove sono in servizio. E, ancora, la vicenda solleva qualche perplessità sull’operato delle commissioni incaricate di preparare i documenti concorsuali, composte da docenti universitari, dirigenti tecnici, insegnanti e dirigenti scolastici. Vero che errare humanum est, Milton però…

La prova

Ma facciamo un passo indietro. Il concorso nazionale Pnrr 2 è stato bandito nel mese di dicembre per ogni ordine e grado di scuola, con l’obiettivo di raggiungere quota 70mila docenti assunti entro il 2026.

Nella fase delle prove scritte della secondaria, nella sessione pomeridiana del 27 febbraio, è stato somministrato un quesito di psicopedagogia contenente un’indicazione errata nella citazione di un autore (Erikson), come segnalato in seguito dagli stessi candidati. La responsabilità dell’errore è stata attribuita alla fase di integrazione effettuata dalla commissione, la quale aveva originariamente fornito i quesiti con i soli cognomi degli autori. Con un apposito decreto, il Ministero ha quindi disposto l’annullamento del quesito errato e deciso di riconvocare i diretti interessati per una prova suppletiva fissata in data 5 maggio. Prova, è bene spiegarlo, facoltativa e non obbligatoria: chi si presenterà e risponderà correttamente, potrà acquisire due punti, mentre per gli altri il punteggio resterà invariato, senza penalizzazioni.

A causa del pasticcio, anche le graduatorie (nel frattempo pubblicate), sono state «congelate». Il tutto in mezzo alle proteste degli insegnanti precari, che hanno incontrato un nuovo intoppo lungo quel percorso ad ostacoli che li dovrebbe condurre verso l’agognato ruolo.

Rabbia e stupore

Immediata è stata anche la reazione delle organizzazioni sindacali. «Abbiamo chiesto chiarimenti al Ministero – spiega Gianluigi Dotti della Gilda degli insegnanti –; è sconcertante una simile dimostrazione di superficialità e disorganizzazione in merito al concorso ordinario per la scuola secondaria. In passato, in situazioni analoghe si è risolto assegnando un punteggio di due a tutti i docenti coinvolti, ma questa volta c’è stato il problema dello sbarramento introdotto nel Pnrr 2, per cui il numero degli ammessi alla prova orale deve essere tre volte superiore a quello dei posti disponibili».

Evidente, dunque, che quei due punti in più ad un numero circoscritto di candidati creerebbe degli squilibri e delle diseguaglianze nella compilazione delle graduatorie definitive, tale da far scaturire una pletora di ricorsi e di contenziosi. Da qui la decisione di riconvocare i concorsisti per un nuovo, sostitutivo, quesito.

Se poi a qualcuno fosse rimasto il dubbio e volesse saperne di più sul misunderstanding ministeriale, «Milton Erikson» in effetti esiste e, al pari di «Erik Erikson» è una figura storica della psicologia, ma si tratta di due persone diverse: il primo americano e considerato uno dei più importanti ipnoterapeuti del ‘900, il secondo tedesco e noto per la sua teoria dello sviluppo psicosociale.

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