Il concorso Pnrr e il nodo docenti precari che non si scioglie

Mutano i tempi, anche i concorsi cambiano pelle, ma per i precari della scuola rimane lo stesso calvario. Ne dà conto il caso (ma non è certo l’unico) di Simona Sanzaghi, docente di lettere di Iseo incaricata a tempo determinato nella scuola media di Montisola, che, nonostante abbia superato sia la prova scritta, sia la prova orale del concorso Pnrr, non ha la possibilità di entrare in ruolo.
Gli «idonei»
Niente istituzione di una graduatoria in cui inserire gli insegnanti che, per esaurimento dei posti in dotazione, non vengono immessi in ruolo e che (come sempre accaduto in passato) potranno essere convocati successivamente, ma mano si creano altre disponibilità. Nulla. «Come se non avessi mai fatto il concorso», commenta Simona.
E spiega: «Sono qui a denunciare un fatto ingiurioso che ha colpito la nostra categoria. Io e molti altri abbiamo superato il concorso con un punteggio uguale o superiore a 70/100, soglia minima di sufficienza, ma siamo stati dichiarati semplicemente "idonei" e non meritevoli di ruolo, quindi di un contratto a tempo indeterminato. Precisiamo che le procedure conclusive sono appena avvenute e il Ministero, anziché premurarsi di creare una graduatoria a scorrimento per coloro che sono risultati idonei, si occupa di organizzare una nuova procedura concorsuale pressoché identica alla precedente, spendendo ingenti somme di denaro pubblico e mettendoci nella condizione di dover risostenere un ennesimo concorso, ove le richieste e le condizioni saranno le medesime».
Il riferimento è al concorso Pnrr 2, già ai nastri di partenza (sono decorsi da pochi giorni i termini per presentare istanza di partecipazione), il cui bando è stato pubblicato lo scorso 11 dicembre e per il quale sono previsti un totale di 10.677 posti (suddivisi per regione) per le scuole secondarie di I e II grado, 8.355 per le scuole d’infanzia e primaria. Ciò mentre non sono ancora del tutto terminate, almeno per alcune classi di concorso, le procedure relative al Pnrr 1.
La questione tocca da vicino tantissimi insegnanti precari che, pieni di speranza, si sono iscritti al primo concorso delineato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Molti sono scesi in piazza alla recente manifestazione nazionale proprio per chiedere la stabilizzazione del loro lavoro, per dire «stop» a nuovi concorsi e sollecitare l’attivazione delle graduatorie di scorrimento degli idonei.
Simona non ci sta a sostenere un nuovo concorso «copione» del precedente, e senza magari avere di nuovo nessuna certezza. Lei e un gruppo di colleghi hanno redatto una lettera da inviare al Ministero in cui, oltre alle richieste specifiche, si appellano al governo e al ministro dell’Istruzione e del Merito affinché «facciano tutto ciò che è in loro potere per dare dignità alle migliaia di docenti che hanno dimostrato negli anni di essere idonei all’insegnamento e che danno prova ogni giorno delle loro competenze nelle aule delle scuole italiane». «Vogliamo - conclude Sanzaghi - che qualcuno dia voce a queste costanti ingiustizie che colpiscono da anni, decenni, i docenti italiani a discapito degli studenti e del loro percorso formativo».
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