Scuola

Coronavirus: scuole vuote e registri elettronici presi d’assalto

La tecnologia aiuta la didattica. I presidi: «Sanificazioni e gite sono le criticità»
SCUOLA E CORONAVIRUS
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Le scuole riaprono, seppur per pochi. Le aule però restano deserte. E i docenti si affidano alla tecnologia per dialogare con gli alunni. «Non si può però - dice la dirigente dell'Itis Benedetto Castelli Simonetta Tebaldini - sostituire in toto la didattica. Questi strumenti vanno bene per integrare e in emergenza».

In questi giorni tra i genitori e i ragazzi si sono diffuse diverse preoccupazioni, dal programma da recuperare ai 200 giorni legali di lezione per rendere valido l’anno scolastico, aspetti sui quali la preside dell’Itis rassicura: «I ragazzi devono stare tranquilli, quando rientreranno si ripartirà con le lezioni e la scuola si attiverà per reggere l’onda d’urto. Per quanto riguarda i giorni minimi di lezione non ci si deve spaventare perchè Roma è a conoscenza della nostra situazione. Quella di oggi non è più la scuola dei programmi, ma delle competenze quindi cambia poco se, ad esempio, si fanno 9 autori invece che 10. E abbiamo fede che verrà rimodulato anche l’esame di Stato. Per le altre classi il tempo per recuperare ci sarà».

 

 

E lo conferma anche il direttore dell’ufficio scolastico provinciale Bonelli:«L’anno scolastico è salvo - ha detto ieri in Broletto a margine dell’incontro con il Prefetto - nonostante questa ulteriore sospensione».

 

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