Scienza

La Protezione Civile ci invierà sms se siamo in zone a rischio

La novità partirà dal prossimo luglio: l'annuncio anche a Brescia al convegno di San Barnaba alla presenza di 300 studenti
Allerta via sms: i messaggi inviati dalla Protezione Civile conterranno indicazioni essenziali - © www.giornaledibrescia.it
Allerta via sms: i messaggi inviati dalla Protezione Civile conterranno indicazioni essenziali - © www.giornaledibrescia.it
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Un sms che può fare la differenza. È quello che riceverà ogni cittadino il cui cellulare aggancerà una cella di telefonia mobile presente in una località al momento interessata da un'allerta meteo. A inviarlo sarà il nuovo sistema che il Dipartimento nazionale di Protezione Civile varerà in via sperimentale dal prossimo aprile per introdurlo definitivamente a partire dall'estate, luglio 2020 secondo le indicazioni più precise.

Quelli che saranno contenuti - come spiegato dal capodipartamento Angelo Borrelli nei giorni scorsi a Roma e come annunciato per la prima volta a Brescia dal prefetto Attilio Visconti nel corso del convegno «Clima, ambiente, Protezione Civile» - saranno testi brevi di immediata comprensione, del tipo: «Nubifragio in arrivo, sali ai piani alti». 

Uno strumento per raggiungere capillarmente tutti gli utenti presenti in una data area fornendo loro indicazioni essenziali e precise sui comportamenti da tenere in caso di allerta meteo per temporali di particolare entità, per rischio idrogeologico, nubifragi, tsunami, esondazioni, eruzioni e altre calamità prevedibili in capo ad alcuni minuti.

La scelta dello strumento da utilizzare è caduta sul «vecchio» sms perché in grado di raggiungere attraverso la rete gsm anche chi non dispone di uno smartphone ma di un semplice telefono cellulare, oltre a garantire maggior copertura, utilizzando reti meno sofisticate, in territori potenzialmente interessati anche da danni alla rete del traffico dati. È tuttavia prevista, per gli utenti che volessero maggiori dettagli o approfondimenti anche un’app - It-Alert - che offrirà più dettagli e servizi.

A definire lo strumento è stata la collaborazione tra lo stesso Dipartimento di Protezione Civile e la Fondazione Cima, che anticipa alcuni specifici obblighi che a breve l'Unione Europea imporrà ai Paesi membri proprio sul fronte dei meccanismi di allerta e prevezione delle grandi calamità. L'importanza dello strumento in via di introduzione è stata ribadita non più tardi di ieri sera dallo stesso capo dipartimento Borrelli in videoconferenza con tutti i prefetti d'Italia, ponendola come una delle sfide dei prossimi mesi sul fronte della Protezione civile.

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