Sigala: «In aumento i superbatteri resistenti agli antibiotici»

Già ora, in Italia, è all’origine di 11mila decessi l’anno. Per l’Oms nel 2050 potrebbe provocare 39 milioni di morti nel mondo. È la diffusione di batteri resistenti agli antibiotici, un’emergenza che, come dichiara l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), va affrontata con misure urgenti di prevenzione e controllo.
Il piano
«L’Italia è tra i Paesi con il consumo più alto di antibiotici soprattutto in ambito pediatrico e tra gli anziani – spiega Sandra Sigala, docente di Farmacologia all’Università di Brescia nonché consigliera dell’Ordine dei Medici della nostra provincia –. In Europa le nazioni più virtuose sono Olanda, Austria e Svezia. L’Italia è al ventesimo posto in negativo».
Consapevole di ciò «l’Aifa ha attivato un Piano nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza, il Pncar 2022-2025, che fornisce indicazioni sull’uso degli antibiotici (quando usarli, quali usare...) e ha l’obiettivo di favorire e monitorare l’appropriatezza prescrittiva».
Un uso «ragionato»
La docente, a tal proposito, sottolinea l’importanza dell’utilizzo «ragionato» di questi farmaci e dell’aderenza alla terapia: «Gli italiani in quanto a rispetto delle prescrizioni purtroppo non brillano: molte persone interrompono la terapia appena iniziano a sentirsi meglio, tengono in casa le pastiglie e riprendono a utilizzarle per un banale raffreddore senza consultare il medico».
Superbatteri
Il rischio del consumo eccessivo (anche in ambito zootecnico) e scorretto degli antibiotici è, però, pesante: favorisce il proliferare di superbatteri resistenti alle cure. Da qui la necessità di invertire la tendenza che in Italia è in continua crescita (+6,4% nel 2023 rispetto al 2022). La speranza è affidata alla bioinformatica affinché «vengano individuate nuove molecole. Accanto all’aspetto scientifico non possiamo, però, non considerare quello economico, ossia l’interesse delle aziende a sviluppare antibiotici».
Amoxilcillina e semagludite
Entrando, poi, nel merito del Pncar merita una menzione la combinazione Amoxicillina e Acido clavulanico diffusissima anche nel Bresciano (è nella top 5 dei farmaci più richiesti secondo la Cef): «La riduzione di vendita della combinazione a favore della sola Amoxilcillina – spiega la docente – è uno degli obiettivi del piano 2022-2025».
Antibiotici a parte, un altro tema caldo è l’impennata della semaglutide utilizzata dai diabetici di tipo 2 (in questo caso il farmaco è di fascia A e il costo è coperto dallo Stato) e per il trattamento dell’obesità su ricetta a carico del paziente (fascia C): «L’Italia è tra i principali prescrittori in Europa di semaglutide». Per quanto riguarda, infine, gli equivalenti l’Italia è terz’ultima in Europa (22,8%), in Lombardia va meglio (43%), ma potrebbero essere utilizzati di più: «Arrancano – spiega – perché sono stati imposti senza che ci fosse una adeguata formazione per gli operatori sanitari e i pazienti».
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