Filler e ritocchini, sempre più persone vanno dal medico estetico

Secondo l’International Society of Aesthetic Plastic Surgery, ogni anno gli interventi crescono almeno del 10%. I più richiesti liposuzione e aumento del seno
In aumento gli interventi di medicina estetica
In aumento gli interventi di medicina estetica
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Un tempo appannaggio di persone facoltose e lavoratori dello spettacolo, oggi alla portata di quasi tutti: i trattamenti estetici sono vari, con costi molto diversi e, anche, poco invasivi che permettono di tornare alla propria routine in pochi giorni, se non immediatamente.

Nel mondo

Nel mondo ogni anno, secondo i dati di settembre 2023 dell’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Isaps), si fanno più di 33 milioni di interventi, tra chirurgici e non, con una crescita dell’11,2% delle procedure. Una «rinfrescata» al viso con acido ialuronico o botulino, trapianto di capelli, tatuaggi e macchie cancellati, laser per attenuare le «zampe di gallina», epilazione definitiva: la gamma dei trattamenti offerti è variegata. Sempre stando a Isaps il podio degli interventi vede al primo posto la liposuzione seguita da aumento del seno, chirurgia delle palpebre, l’addominoplastica e il lifting del seno. Negli Stati Uniti sono stati eseguiti il maggior numero di trattamenti a livello mondiale, seguono Brasile e Giappone. L’Italia è all’ottavo posto.

Gli interventi più richiesti sono quelli che mirano a migliorare l’espressività del volto
Gli interventi più richiesti sono quelli che mirano a migliorare l’espressività del volto

L’esperto

«Gli interventi più richiesti sono quelli globali che mirano, cioè, a migliorare l’espressività del volto, la qualità cutanea e le condizioni emozionali - dice il dott. Alessandro Gritti, chirurgo specialista maxillo facciale - per mostrare, quindi, un viso sorridente, che trasmetta freschezza». E per questo c’è il filler. «Se, infatti, per un intervento funzionale l’invasività la devi accettare - spiega -, negli anni, si è andati incontro alla richiesta di ridurre l’invasività per gli interventi di pura estetica, anche per contenere il rischio che è sempre insito in un intervento chirurgico. Il filler riduce l’invasività, ma in alcuni casi l’intervento non si può sostituire come nel cedimento dei tessuti delle palpebre o per le deviazioni importanti della struttura nasale».

Importantissimo valutare il professionista, non solo per la sua preparazione, ma anche per capire se il suo approccio è adatto. E se non si è convinti meglio chiedere un altro parere: «Due non sono mai sbagliati, troppi rischiano di diventarlo - aggiunge -: bisogna scegliere valutando la reputazione e non il costo più basso e mai sottovalutare il confronto, esattamente come con l’architetto quando si fa ristruttura la casa. Ci deve essere sintonia. Altro aspetto a cui prestare attenzione è la valutazione: la visita deve essere approfondita, è la base per un approccio corretto e un risultato garantito».

«Non condivido la medicina estetica se ha lo scopo di trasformare il viso in assenza di condizioni anomale da correggere come esposizione gengivale, asimmetrie per traumi o masticative - continua -. In questo caso c’è bisogno prima di approfondire la componente psicologica cercando di capire se questo cambiamento è necessario è un "bisogno" momentaneo».

Visione «olistica»

La visione del chirurgo deve essere d’insieme, «olistica» come dice Gritti: «Sono importanti le emozioni che il volto trasmette, un solo dettaglio va curato con attenzione: alcune labbra che vedo non hanno nessun senso su certi visi, come alcuni seni sono peggiorativi su fisici minuti e non si può non avere rughe a 50 anni. L’obiettivo è preservare la mimica, le funzioni, rispettare l’anatomia tranne nei casi in cui c’è un motivo per intervenire come il morso inverso, un naso troppo grosso per un certo volto o delle orecchie a sventola. Se le condizioni sono deturpanti bisogna intervenire, se no bisogna guardare il volto nella sua globalità».

Impossibile non pensare a Clio Zammatteo, ClioMakeUp, duramente attaccata dopo l’annuncio di volersi sottoporre a una blefaroplastica per un cedimento delle palpebre: «Non conosco il caso specifico, ma questi sono interventi che hanno ragione d’essere quando sono legati a un fattore funzionale come pesantezza, non riuscire a tenere gli occhi aperti o campo visivo ridotto».

I costi

«La parcella varia molto da studio a studio: a influenzarlo ci sono i costi dei materiali, l’esperienza e i training del medico, con variazioni anche del doppio per chi ha più competenza»: la spiegazione del dottor Gritti, poi, continua sottolineando che anche la fase preoperatoria influenza il costo finale: ecografie, analisi e accertamenti, esattamente come dal dentista, tanto per fare un esempio, entrano nella fattura. Sul sito della Sies, Società italiana di medicina e chirurgia estetica, c’è un tariffario di massima con un prezzo minimo e massimo che può aiutare, chi è alla ricerca di risposte, ad orientarsi: si va dai 150 ai 350 euro per un’infiltrazione con botulino, dai 3mila ai 6mila per la lipoaspirazione, dai mille ai 2mila per la chirurgia della palpebra superiore, dai 3.500 dai 6mila per la rinoplastica, stesso costo stimato per un’addominoplastica completa. Va un po’ meglio, in quanto ad abbordabilità, se si vuole cancellare un tatuaggio (dai 150 ai 300 a seduta), coagulare capillari evidenti (dai 150 ai 300) o per l’epilazione definitiva.

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