Civile, arrivano gli occhiali che rilevano i disturbi dell’equilibrio

La Fondazione Pio Istituto Pavoni, in spirito di continuità con le volontà del suo fondatore e di tutti i benefattori, ha lo scopo di educare ed istruire il sordo in ogni ordine di scuola, università compresa. La sua mission, però, è anche quella di ampliare man mano i suoi servizi per migliorare la qualità della vita dei sordi bresciani.
Il dono
Seguendo questa linea, l’ente ha donato al reparto di Audiologia e Foniatria degli Spedali Civili di Brescia uno strumento, il Vhit (Video head impulse test), di diagnosi e studio del sistema vestibolare, che è una parte fondamentale dell’orecchio interno, essenziale per mantenere l’equilibrio, la stabilità del corpo e l’orientamento nello spazio.
«Devo ringraziare la Fondazione a nome degli Spedali Civili – ha detto la dottoressa Maria Grazia Barezzani – perché questo strumento è fondamentale per la diagnosi dei disturbi vestibolari. In generale almeno il 50% dei sordi ha disturbi vestibolari, ossia dell’equilibrio, che vengono compensati con il corpo in altro modo, ma che restano comunque presenti. Con il Vhit possiamo fare diagnosi, ma anche studi. Ha grandissima potenzialità di uso anche nei bambini molto piccoli».

Aiuto prezioso
Lo strumento, presentato ieri mattina nella biblioteca dentro la sede della Fondazione, è composto da una parte software e da una hardware collegate a occhiali speciali: «È uno strumento relativamente giovane – ha spiegato Nicola Zaccaria, direttore commerciale dell’azienda Natus –. Grazie a questi occhiali, che rilevano i movimenti degli occhi, possiamo analizzare i canali vestibolari e diagnosticare i problemi. Siamo orgogliosi di averlo nell’ospedale dei bambini a Brescia, i dati che raccoglieremo saranno molto utili anche per migliorarlo».
Soddisfatto il presidente della Fondazione: «Abbiamo chiesto ai medici quali fossero le necessità e subito – ha raccontato Carlo Fiori – ci hanno indirizzato verso questo strumento. Ci aiuta ad ampliare i nostri servizi per aiutare i bambini e i ragazzi con questo problema. Questa è una delle tante cose che facciamo, seguiamo tutti i ragazzi sordi, fino a quando si iscrivono all’Università Cattolica. Ma siamo molto fieri anche del Fondo aperto con la Congrega Apostolica per aiutare economicamente le famiglie dei sordi bresciani».
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