Ozono oltre i limiti, quali sono gli effetti sulla salute

Tommaso Olivari
In Lombardia è stata superata per la prima volta nel 2025 la soglia di allarme come conseguenza del forte irraggiamento solare e delle temperature elevate
Lo strato dell'ozono sulla superficie terrestre in una simulazione - © www.giornaledibrescia.it
Lo strato dell'ozono sulla superficie terrestre in una simulazione - © www.giornaledibrescia.it
AA

Il primo superamento nel 2025 delle concentrazioni di ozono in Lombardia, dovuto al forte irraggiamento solare e alle elevate temperature, è l’ennesima prova di quanto l’inquinamento dell’aria sia una delle problematiche più importanti per la salute dei cittadini.

Che cos’è l’ozono

L’ozono è un gas naturale, composto da tre atomi di ossigeno, che si forma nella stratosfera – lo strato dell’atmosfera terrestre che si estende dai 10-15 km fino a 30-35 km circa –. L’ozono, a seconda della sua posizione nell’atmosfera, può influenzare positivamente (l’ozono stratosferico, circa il 90% dell’ozono generale) o negativamente (l’ozono troposferico) la vita sulla terra.

La sua presenza nella stratosfera funge da «scudo» contro i raggi ultravioletti. Inoltre, è anche un gas serra in grado di trattenere il calore solare. A contatto con i gas inquinanti prodotti dall’uomo (su tutti il freon, utilizzato per la produzione di bombolette spray) e l’ossido di azoto, l’atmosfera terrestre si assottiglia, creando il famoso «buco dell’ozono».

L’ozono troposferico

In prossimità della superficie terrestre (troposfera), il triossigeno resta comunque una molecola, ma si distingue diventando ozono troposferico. La reazione tra l’ossigeno e il biossido di azoto, unito al contributo dei composti organici volatili (VOC), rendono l’ozono troposferico un inquinante in grado di causare danni all’uomo, alla vegetazione e agli ecosistemi. Chiaramente, essendo l’ozono troposferico strettamente legato all’aumento delle temperature, le sue concentrazioni sono più elevate nelle ore pomeridiane dei mesi estivi.  

Soglie di informazione e di allarme

Il D. Lgs 155/2010 prevede per l’ozono una soglia di informazione e una di allarme:

  1. La soglia di informazione: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione (deve essere misurato o previsto un superamento per tre ore consecutive della soglia di 180 microgrammi/m3
  2. La soglia di allarme: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per la popolazione nel suo complesso (deve essere misurato o previsto un superamento per tre ore consecutive della soglia di 240 microgrammi/m3)

Effetti sulla salute

L’ozono troposferico, essendo un forte ossidante, è in gradi di attaccare i tessuti dell’apparato respiratorio anche a basse concentrazioni, provocando negli individui irritazione agli occhi, alla gola, tosse e riduzione delle funzionalità polmonari. La maggior parte di questi effetti cessano alla fine dell’esposizione ai livelli di ozono, ma in alcuni casi possono sussistere danni derivati da brevi contatti continuativi. 

Caldo record e ozono oltre i limiti

Le categorie più a rischio

  • Bambini: sono il gruppo a più alto rischio per l’esposizione ad ozono, perché essi trascorrono gran parte del periodo estivo all'aperto e sono spesso impegnati in attività fisiche intense. I bambini hanno anche maggiori probabilità di sviluppare fenomeni asmatici o altre malattie respiratorie.
  • Soggetti sani che fanno attività fisica all'aperto: adulti in buona salute che fanno attività fisica all'aperto diventano un gruppo sensibile perché più esposti all'ozono rispetto alla popolazione meno attiva. L’esercizio fisico può aumentare la frequenza respiratoria e quindi l’introduzione di sostanze inquinanti.
  • Persone con malattie respiratorie (asma, broncopneumopatie croniche): tali malattie rendono i polmoni più vulnerabili agli effetti dell'ozono.
  • Persone con una particolare suscettibilità all'ozono: la reazione all'ozono è molto diversa da individuo ad individuo, per cui anche soggetti in buona salute possono risultare più suscettibili di altri. Questi individui manifestano infatti danni da ozono in modo più marcato rispetto alla media della popolazione. A rischio gli anziani e/o le persone con malattie cardiache.

Come ridurre il livello di ozono

Il singolo individuo può contribuire attivamente a limitare la formazione di ozono:

  • Ridurre l’uso degli autoveicoli privati, soprattutto se diesel, privilegiando l’impiego dei mezzi pubblici.
  • Condividere l’automobile per ridurre le emissioni.
  • Cercare di mantenere una velocità costante (tra i 70 km/h e i 90 km/h).
  • Verificare periodicamente gli scarichi dei veicoli soprattutto per quelli non catalizzati e diesel.
  • Prediligere l’impiego di vernici all’acqua o ad alto secco.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...