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L’idrogeno in fabbrica e nelle centrali: la sfida è qui

Nuove prospettive di impiego: la sfida della decarbonizzazione in siderurgia diviene fondamentale
Il green fa capolino in fabbrica
Il green fa capolino in fabbrica
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La sfida della decarbonizzazione in siderurgia diviene fondamentale. Per questo - come abbiamo anticipato nei giorni scorsi - il gruppo Duferco sta valutando di attrezzare il nuovo forno dell’acciaieria di San Zeno Naviglio con bruciatori a idrometano. E il presidente Antonio Gozzi ha le idee molto chiare quando sottolinea «Installeremo un elettrolizzatore per produrre idrogeno in loco da utilizzare immediatamente nel ciclo produttivo. Naturalmente, siccome l’elettrolizzatore consuma molta energia elettrica, quell’energia dovrà essere in gran parte originata da fonti rinnovabili, perché in questo modo l’idrogeno è davvero green e contribuisce alla decarbonizzazione dell’intero ciclo».

E questo è il tema centrale legato all’utilizzo dell’idrogeno il cui impiego può abbattere l’inquinamento a condizione che la produzione stessa dell’idrogeno sia «green», ovvero attraverso la scissione della molecola dell’acqua in idrogeno e ossigeno. L’altro metodo consiste nell’estrazione dal metano, procedura piuttosto inquinante. L’impiego dell’idrogeno permette anche di ottenere un altro risultato: immagazzinare energia che altrimenti andrebbe dispersa. Si crea quindi un ciclo virtuoso che utilizza quanto prodotto con l’eolico o il solare per realizzare l’elettrolisi e produrre idrogeno da stoccare e utilizzare in base alla domanda.

È quanto sta accadendo nel South Australia. Lo Stato finanzierà la realizzazione della prima grande centrale elettrica a idrogeno del Paese, un impianto da 15 MW di potenza. La struttura sorgerà a Port Lincoln, nella penisola di Eyre; sarà realizzata dalla Hydrogen Utility in collaborazione con la tedesca Thyssenkrupp a fronte di una spesa di 117,5 milioni di dollari.

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