Scuola

Studenti senza zaino, un progetto che fa scuola

A Leno in programma un convegno per presentare l’innovativa iniziativa dell’istituto comprensivo
Sono in aumento le scuole che partecipano al progetto
Sono in aumento le scuole che partecipano al progetto
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Una scuola nuova, un nuovo modo di fare di didattica. Un progetto innovativo che ora si vuole confrontare anche con l’esterno.

«Saranno presenti docenti provenienti da Pavia, Milano, Bergamo, Varese, Sondrio, Como, Verona... Ma ci saranno anche molti studenti dell’Università Cattolica di Brescia. Il seminario, inoltre, è stato aperto alle scuole della Bassa interessate a conoscere questo metodo. Abbiamo aperto solo a loro, e non a quelle di tutta la provincia, perché c’è stato un inaspettato boom di iscrizione (sono arrivate numerose richieste anche dall’Emilia Romagna). Non potendo accontentare tutti per esigenze logistiche, stiamo pensando di trasformare questo incontro in un format, da esportare in altre regioni». Con queste parole Vanda Mainardi, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Leno, presenta il convegno «Praticare senza zaino. Presentazione di esperienze realizzate nelle scuole», in programma domani.

Per capire il successo di questa proposta bisogna sapere che, da tre anni a questa parte, le scuole dell’infanzia e della primaria dell’Istituto comprensivo di Leno hanno adottato il progetto «Senza zaino», un’esperienza didattica innovativa, che prevede un modo nuovo di vivere e organizzare la scuola, con gli insegnanti che non stanno in cattedra (che infatti non c’è), per lavorare attivamente nelle diverse zone in cui è suddivisa l’aula.

Un progetto che sta dando buoni risultati, tant’è vero che sono sempre più le scuole che scelgono questa innovativa modalità didattica. «Il convegno - anticipa Vanda Mainardi -, rappresenta un momento di incontro delle scuole del Nord Italia che fanno parte della rete "Senza zaino", ma anche un momento di formazione, perché verranno presentate esperienze significative di Leno e di altre scuole. Un’occasione, insomma, per fare sintesi dal punto di vista didattico e pedagogico».

Si inizia alle 9 all’auditorium delle medie con il saluto e l’introduzione della dirigente scolastica. Seguono alcuni interventi sulle Buone Pratiche: l’architetto Mao Fusina («L’uomo è intelligente perché ha le mani»), le insegnanti dell’infanzia («Il metodo e la ricerca nella scuola dell’Infanzia») e le insegnanti della primaria («Il metodo di apprendimento per fare italiano e matematica»). Pausa pranzo, poi si continua con una serie di workshop, per chiudere con un arrivederci: un saluto collettivo a passo di danza, con gli esperti dell’associazione «Il Salterio» di Brescia.

 

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