Scuola

Maturità post-Covid, pochi bocciati mentre raddoppiano i 100 e le lodi

Lo dicono i primi dati raccolti nelle segreterie e i commenti dei docenti: «Piacevolmente sorpresi»
Ragazze e ragazzi impegnati nell'esame scritto della Maturità - © www.giornaledibrescia.it
Ragazze e ragazzi impegnati nell'esame scritto della Maturità - © www.giornaledibrescia.it
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Il loro esame l’hanno superato, e brillantemente. Non solo quello di maturità, per il quale i primi dati - raccolti in maniera informale nelle segreterie delle scuole,e pubblicati nella tabella qui accanto - e i primi commenti dei professori annunciano risultati sopra la media degli anni pre-Covid. Ma soprattutto la prova di sopravvivenza costituita da un triennio caratterizzato da pandemia e lockdown, lutti familiari e restrizioni.

Di fronte ai quali i 9.377 studenti bresciani (più 284 privatisti) che hanno affrontato l’esame di stato ritornato in versione «vecchio stile», ovvero due scritti e il colloquio orale, hanno dimostrato davvero di essere «maturi».

Serietà e competenza

«Siamo stati molto soddisfatti per la preparazione dimostrata dai ragazzi - commenta la prof. Emilia Bignardi, del Fermi di Salò -. C’era qualche preoccupazione dopo due anni di pandemia, con tutte le ripercussioni che ha avuto sulla didattica. Tutti i ragazzi, a parte qualche piccola caduta fisiologica, hanno affrontato gli esami molto bene. Siamo stati piacevolmente sorpresi, il bilancio molto positivo».

Diego Parzani dirigente dell’Iis Antonietti di Iseo sottolinea che «gli studenti hanno affrontato l’e- same  con impegno e responsabilità, superando brillantemente le prove richieste». E il collega Stefano Retali, dirigente del Beretta di Gardone Valtrompia, considera questo esame «un momento importante perché mantiene ancora un significato di rito iniziatico per l’ingresso nell’età adulta, sia che si prosegua negli studi che si entri nel mercato del lavoro.

Già le prove Invalsi, in controtendenza con il dato nazionale, hanno presentato un quadro confortante che dimostra come in questo triennio difficile non ci siano stati veri buchi di formazione né dispersione implicita». I primi dati. Dai primi esiti dell’esame raccolti nelle segreterie di alcune scuole (non tutte rispondono, per motivi di orario o di privacy) i dati raffrontabili con gli anni precedenti alla pandemia riguardano i bocciati all’esame e le votazioni pari a 100/100 o con la lode. Precisando che i numeri a nostra disposizione riguardano circa la metà dei maturati 2022.

Pochi i bocciati quest’anno, solo sei a fronte dei 90 su 8.322 dell’anno 2015, i 71 su 8.822 dell’anno successivo e i 115 su 9.033 del 2017. Quanto al voto finale, i 100 quest’anno rappresenterebbero poco più del 6% del totale dei maturi (era il 3,7% nel 2018, e il 3,1% l’anno successivo), e i 100 e lode l’1,32% (era lo 0,6% nel 2018, e lo 0,8% nel 2019). Clima sereno. Può aver giovato il clima sereno che si è cercato di offrire ai ragazzi: «Li ho visti tranquilli nell’affrontare le prove - sottolinea Simonetta Tebaldini, dirigente dell’Iis Castelli di Brescia -, anche se una commissione tutta interna non è ottimale, e sarebbe bene che gli studenti si trovassero di fronte a persone che non conoscono e che mettono alla prova, oltre alle competenze, la loro capacità di adattamento».

Denis Ruggeri, preside del De André, ha visto i ragazzi «arrivare alla maturità più preoccupati del dovuto. Dal canto nostro, abbiamo fatto di tutto per mettere i candidati a loro agio». Bilancio positivo anche all’Iis Gigli di Rovato: «I risultati ottenuti - per il docente Mattia Lancini - sono il segno del grado di lucidità, entusiasmo, dedizione e... maturità con cui i nostri studenti hanno affrontato l’esame. Anche per noi docenti è stato un mettersi in gioco».

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