Scuola

Maturità e Covid, presidi e studenti: «A scuola per l’orale»

Piace la commissione con i docenti interni, per l’unica prova rimasta si spera nel faccia a faccia
MATURITA' FACCIA A FACCIA
AA

Niente prove scritte ma soltanto una prova orale, per verificare le competenze e le abilità acquisite dagli studenti lungo il loro percorso scolastico e al termine di un anno eccezionale. Al tempo del Coronavirus tutto cambia, anche la formula del tanto temuto esame di maturità. Come convalidato dall’ordinanza firmata tre giorni fa dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, la commissione esaminatrice sarà composta da sei commissari interni e dal solo presidente esterno, nominato dall’Ufficio scolastico regionale.

La formazione deve tenere conto dell’equilibrio tra le varie discipline e, in ogni caso, va assicurata la presenza del commissario di Italiano e di uno o più commissari che insegnino le materie di indirizzo. Insomma, hanno prevalso buonsenso e volontà di andare incontro ai maturandi (circa 500mila a livello nazionale, oltre 8.500 i bresciani) che, con ogni probabilità, non torneranno a scuola in maggio.

Il colloquio. Rimane il dubbio sulla modalità del colloquio, se cioè avverrà da remoto o se gli studenti saranno interrogati di persona. Ipotesi, quest’ultima, fortemente caldeggiata, beninteso in condizioni di sicurezza, sia dagli studenti sia dai docenti. Lo conferma Massimo Cosentino, dirigente scolastico del liceo Leonardo: «Era l’unica scelta possibile: in questa  situazione soltanto una commissione interna può valutare i candidati in maniera adeguata. Resta da capire concretamente quali saranno le modalità operative. Sarebbe meglio, se non ci saranno problemi, avere i ragazzi a scuola». In caso contrario, sottolinea Cosentino, l’istituto di via Balestrieri «è già fornito di tutte le infrastrutture idonee».

Le commissioni. C’è poi il tema della formazione delle commissioni, che dovranno essere riviste ex novo (in molti casi erano già state costituite a febbraio) entro il 30 aprile. Il dirigente del liceo Gambara (dieci classi del diurno e una del serale pronte per l’esame di Stato), Giovani Spinelli, osserva che l’ordinanza ministeriale «non ha posto vincoli particolari, lasciando completamente liberi sulla designazione degli altri membri, oltre al docente di Italiano e a quelli competenti sulla seconda prova d’indirizzo; se questa è monodisciplinare, se ne potranno quindi scegliere quattro».

La didattica a distanza. Il bilancio sull’apprendimento attraverso piattaforme e-learning, pur con gli inevitabili inceppamenti del sistema, sembra soddisfacente. Marco Tarolli, dirigente del liceo scientifico Calini, con dieci classi quinte per un totale di 204 alunni, esprime l’auspicio che i ragazzi «possano sostenere l’orale; credo sia possibile allestire uno spazio in cui sette docenti esaminano uno studente alla volta. Ciò restituirebbe un minimo di realtà e un rapporto caldo, nonché un ricordo per questo rito di passaggio». Dello stesso avviso Simonetta Tebaldini, dirigente dell’Itis Castelli, che per le lezioni online ha consegnato una sessantina  di pc, con l’aiuto della Protezione civile, agli studenti che ne erano sprovvisti: «Dal punto di vista organizzativo, non è indifferente pensare agli esami in maniera telematica: potrebbero esserci linee sovraccariche, potrebbe cadere la connessione». E, per una volta, a essere contenti sono anche i ragazzi.

«L’importante – afferma Mateo Hernandez George della quinta A del Gambara e presidente della Consulta provinciale degli studenti – è che la ministra abbia accolto quasi in toto le nostre proposte: avere i professori interni non solo è necessario nell’emergenza, ma anche più tranquillizzante per noi». Mateo ha poi una sua personale opinione sull’ «anacronismo» dell’esame, che «andrebbe abolito». E,  a livello «sentimentale», spera proprio che l’orale si faccia dal vivo: «Perderemo già la festa di fine anno e il suono dell’ultima campanella; è come se non ci fosse un addio. Almeno questo momento ci allevierebbe un po’ la tristezza».ScuolaL’esame di Stato ai tempi dell’emergenza Coronavirus

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