Dote scuola, record di richieste: ci sono fondi solo per 6 su 10

Lo zaino costato una fortuna tre anni fa va più che bene. Il computer no, di questi tempi ne serve uno veloce veloce. I libri, che non sono mai a buon mercato, stanno arrivando. Per l’astuccio basta una bella lavata. E il diario? Vuoi non comprare quello che va tanto di moda? Tra una cosa e l’altra la lista degli acquisti in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico svuota parecchio le tasche delle famiglie. E sono tantissime quelle che bussano alle porte della Regione nella speranza di ottenere un aiuto. Alcune ci riescono, altre no.
È il caso della lettrice che in questi giorni ci ha scritto: un solo stipendio, due figli di 11 e 14 anni e 700 euro da spendere solo per comprare i libri di testo. Le sue richieste sono finite tra quelle «ammesse e non finanziate» perché è arrivata una montagna di domande e i fondi messi a disposizione - 15,4 milioni - non sono sufficienti. Per soddisfarle tutte servirebbero infatti altri 9 milioni che la Regione, al lavoro su questo fronte insieme al Governo, si sta impegnando per quanto possibile a reperire.
Il bando in questione fa parte del grande capitolo «Dote scuola» da 48,4 milioni di euro così suddivisi: 15,4 milioni per contributi utili all’acquisto di materiale didattico, dotazioni tecnologiche e libri di testo; buoni da 24 milioni per abbattere le rette di istituti paritari o pubblici; 7 milioni per il sostegno ai disabili e altri due milioni per premiare gli studenti meritevoli. Quattro misure, insomma, delle quali la prima ha registrato numeri senza precedenti. Il bando - aperto il 13 maggio e chiuso il 15 giugno - era riservato agli studenti under 21 con Isee 2021 inferiore o uguale a 15.748,78 euro residenti in Lombardia e frequentanti scuole secondarie di primo e secondo grado (statali o paritarie) oppure istituzioni formative accreditate. Delle 124.800 domande presentate e ammesse circa 78.800 (il 63%) sono finanziabili con i 15,4 milioni di euro stanziati da Regione e Stato e altre 46mila restano in stand-by ossia figurano, come quelle della nostra lettrice, nella lista «ammesse e non finanziabili» perché i fondi non bastano. Per «coprirle» tutte servirebbero, dicevamo, ulteriori 9 milioni.

Numeri da capogiro che sono le specchio della crisi che le famiglie stanno vivendo. Per rendersene conto basta fare un confronto con l’edizione precedente: nel 2020 sul piatto c’erano 15 milioni di euro ed erano arrivate domande per 16 milioni (nel 2021 per 24,4 milioni), quindi nel corso dell’anno era stato reperito il milione mancante. Contribuisce a creare questo scenario da record la nostra provincia: i bresciani quest’anno hanno presentato ben 20.283 richieste: 12.060 (il 59,6%) sono state ammesse e verranno a breve finanziate; 8.113 risultano «ammesse e non finanziate» e 110 non sono state ammesse perché si discostano dai requisiti del bando. Rispetto alla precedente edizione, dai bresciani sono arrivate almeno tremila domande in più.
Il criterio scelto per la selezione delle richieste è legato all’Isee: per il momento verranno «coperte» le domande delle famiglie con Isee fino a 8-8.500 euro, poi, se arriveranno i fondi che Regione e Stato stanno cercando di reperire, toccherà alle altre. I buoni oscillano da un minimo di 200 a un massimo di 500 euro e verranno caricati, da lunedì 30 agosto, sulla Carta regionale dei servizi. Gli studenti la cui domanda è andata a buon fine potranno quindi spenderli entro il 31 gennaio nei negozi convenzionati (la lista è su network-psp.edenred.it/dotescuola) per acquistare libri, tablet, stampanti, dizionari e ciò che serve a tornare sui banchi di scuola, esclusi quaderni, diari e zaini.
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