Scuola

Com'è andato l'inizio della scuola per i trasporti pubblici

Alcuni bus erano sovraccarichi, altri hanno girato a vuoto. Il presidente Tpl: «Orari cambiati e non comunicati»
Sui mezzi pubblici mascherina fino al 30 settembre - © www.giornaledibrescia.it
Sui mezzi pubblici mascherina fino al 30 settembre - © www.giornaledibrescia.it
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La ripartenza della scuola, sicuramente, è stata meno complicata dello scorso anno. Anche per la flotta dei 700 bus del servizio pubblico che si sono rimessi in marcia a pieno regime lunedì, primo giorno del nuovo anno scolastico per la stragrande maggioranza degli studenti bresciani, si può parlare di un ritorno alla normalità.

Caduti i limiti alla capienza, sono rimaste solo le mascherine (almeno fino al 30 settembre) a ricordare che esiste ancora una situazione da tenere monitorata e qualche regola da rispettare. Ma niente a che vedere col settembre 2021.

«Soltanto cinque-sei segnalazioni arrivate sulla mail da parte di genitori – riferiscono dall’Agenzia del Tpl –. In base alla verifica fatta con alcune aziende sull’andamento del servizio, sul fronte del trasporto urbano tutto è andato bene e, anche per quello extraurbano, Arriva non ha rilevato criticità». I mezzi non hanno registrato particolari problemi con il carico; anzi, questo è il paradosso, in alcuni casi hanno viaggiato addirittura semivuoti.

Alcuni istituti scolastici hanno per ora adottato un orario provvisorio, anticipando magari l’uscita degli studenti alle 12 anziché alle 13; qualcuno, addirittura, ha posticipato l’avvio delle lezioni di un paio di giorni. Situazioni collegate alla gestione organizzativa interna e dovute, probabilmente, al fatto di non avere ancora tutti gli organici al completo. Fatto sta che variazioni negli ingressi/uscite possono incidere anche sensibilmente sulla macchina del trasporto pubblico, che pure ha migliorato la propria efficienza grazie, rileva il presidente del Tpl, Giancarlo Gentilini, «ad un efficace coordinamento svolto con l’Ust e le stesse scuole.

Non aiuta, però – rimarca –, che alcuni istituti abbiano deciso di aprire non il 12 ma il 15 o che, pressate da problemi di cattedre, stiano gestendo ingressi ed uscite in modo non coerente nemmeno con gli orari provvisori, senza avvisarci. Un’informazione ci avrebbe consentito di calibrare al meglio i servizi, evitando sprechi in un momento così complicato». A qualche pullman circolante sotto carico ha fatto da contraltare, quindi, qualche altro sovraffollato.

«La mia – sottolinea Gentilini – non vuol essere una polemica. Invito però tutti a collaborare; tutti dobbiamo cercare di usare bene le risorse disponibili». Interpellato sull’argomento, il dirigente dell’Ust, Giuseppe Bonelli, osserva che si tratta di situazioni «fisiologiche» all’inizio dell’anno scolastico: «Vero – ammette – che avevamo chiesto alle scuole di comunicare variazioni orarie all’Agenzia, ma d’altra parte le linee non si possono modificare per un istituto, dato che servono più realtà ed anche i lavoratori».

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