Da Vinci 4.0

Verso la finale: i progetti dei ragazzi pronti per l’hackathon Da Vinci 4.0

Martedì 31 maggio all'acciaieria bresciana Ori Martin la presentazione ufficiale e le premiazioni
Uno dei team all’opera durante la prima edizione dell’hackathon - © www.giornaledibrescia.it
Uno dei team all’opera durante la prima edizione dell’hackathon - © www.giornaledibrescia.it
AA

È questione di ore e poi i progetti degli studenti saranno svelati. Martedì mattina, 31 maggio, l’acciaieria bresciana Ori Martin ospiterà la finale di questa terza edizione del Da Vinci 4.0: una piccola fiera della scienza, durante la quale ciascuna squadra presenterà il proprio prototipo alla giuria, che quindi decreterà i vincitori.

Nessun allarme spoiler, solo qualche anticipazione. Allo scadere della consegna, prevista per il 2 maggio, otto erano i progetti caricati sul portale www.davinciquattropuntozero.it, a fronte di nove squadre iscritte all’hackathon 2022. La sfida, che si proponeva di ridurre l’impatto dell’uomo sull’ambiente circostante, poteva essere affrontata dagli studenti con due diversi approcci, uno più tecnico e l’altro più artistico. Il primo è stato senza dubbio il più gettonato, anche se qualcuno ha provato a coniugarli entrambi. Ma scopriamo qualche dettaglio in più sulle idee dei ragazzi.

La sede bresciana di Ori Martin - © www.giornaledibrescia.it
La sede bresciana di Ori Martin - © www.giornaledibrescia.it

Anticipazioni

Partiamo dalla scuola campione in carica, l’istituto tecnico Cerebotani di Lonato, in lizza quest’anno con ben tre squadre. Il team «I will do the best I can» del professor Giovanni Fusco si è cimentato in un progetto per ottimizzare il consumo di energia di una casa, utilizzando tecnologie IoT, blockchain e progettazione 3D. Gli «Sciurus», guidati dai professori Massimiliano Masetti e Francesco Salerno, hanno invece ideato un prototipo per migliorare la qualità dell’aria nei centri urbani, a base principalmente di IoT, Digital manufacturing e Smart connected product. Infine, è l’acqua piovana la protagonista del progetto dei «TecnoElite 2.0» del professor Paolo Rossi, che hanno impiegato stampante 3D e SolidWorks.

La differenziazione dei rifiuti è al centro del prototipo dei «Teknomech», il team dell’Istituto tecnico Primo Levi di Lumezzane, guidato dai professori Edoardo Calabrese e Maurizio Maritato: tra le tecnologie utilizzate Arduino e SolidWorks.

Sempre sui rifiuti, ma sul problema del loro abbandono, si è focalizzata invece la squadra del liceo Luzzago di Brescia, i «Back to the Green», seguiti dalla professoressa Elena Jarrar, che hanno cercato di contrastare il fenomeno con Blockchain, software per app, audiovisivi, rendering e visual design.

Ancora raccolta differenziata nel progetto a base di programmazione a blocchi degli «Arditi 1», una delle due squadre schierate dal liceo Don Bosco di Brescia, guidate dal coordinatore didattico Marco Begato. Per gli «Arditi 2», invece, la sfida si è spostata in campo artistico, con stampante 3D e Tinkercad impiegati per sensibilizzare sul tema del riciclo.

Infine, il team dei «Tuxedo Penguins» del liceo Guido Carli di Brescia, diretto da Andrea Bernesco Làvore, si è occupato del monitoraggio della salute dei bambini con tecnologie Raspberry, Python e MIT App Inventor. Fiera della scienza.

Martedì tutte le squadre presenteranno i rispettivi progetti secondo la modalità dell’elevator pitch: ogni team avrà a disposizione pochi minuti per illustrare l’idea a ciascun giurato, che a turno, e al suono di una campanella, si alternerà nelle diverse postazioni allestite nella sede di Ori Martin.

La giuria

La giuria, lo ricordiamo, sarà composta da un rappresentante di Confindustria e Banca Valsabbina, di Giustacchini, Campustore e Carriere.it, e naturalmente di The FabLab, Talent Garden e Giornale di Brescia.

La mattinata si concluderà con le premiazioni: la giuria annuncerà i vincitori e assegnerà i riconoscimenti offerti da sponsor e partner.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia