Da Vinci 4.0

All’Accademia Symposium l’incontro tra turismo e nuove frontiere digitali

Il Cfp di Rodengo Saiano, alla prima partecipazione a Da Vinci 4.0, si presenta con dieci studenti
Il team Deeplay porterà la sua esperienza nel campo dell’accoglienza turistica - © www.giornaledibrescia.it
Il team Deeplay porterà la sua esperienza nel campo dell’accoglienza turistica - © www.giornaledibrescia.it
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Il turismo è cambiato quanto è cambiata la fabbrica. Basti pensare ad Airbnb, Tripadvisor, BlaBlaCar: tutti sistemi che permettono di viaggiare in modo completamente diverso rispetto a prima. Ed è per dare ai propri studenti nuove prospettive che il Cfp Accademia Symposium di Rodengo Saiano, che tra i suoi corsi di studio ha l’indirizzo accoglienza turistica, ha scelto di partecipare al Da Vinci 4.0 (il racconto della giornata nello speciale in onda stasera alle 20.15 su Teletutto).

«Anche se questi ragazzi potrebbero sembrare molto lontani dai cambiamenti tecnologici che avvengono all’interno delle fabbriche - chiarisce il fondatore di The FabLab Massimo Temporelli nell’undicesima tappa del nostro tour nelle scuole -, in realtà ho fatto subito capire loro che il turismo è cambiato tanto quanto è cambiata la fabbrica, e così sarà anche nei prossimi anni».

«Naturalmente- prosegue -, l’avvento delle nuove tecnologie crea dei moti interni non banali, e questi ragazzi hanno avuto il coraggio di dirlo: un robot al posto del facchino negli alberghi, un’intelligenza artificiale per farsi consigliare un luogo fisico da visitare… È vero, c’è sempre stato un umano che veniva a prendere le valigie e le portava in camera. Ma bisogna chiedersi: è un lavoro bello? Di valore? Che porta qualità al servizio, oppure potrei farlo fare a un robot?».

«La domanda è lecita - conclude il divulgatore scientifico -, la risposta può essere soggettiva, ma se anche il turismo non sarà al passo con i tempi, l’Italia avrà qualcosa in meno da offrire rispetto ad altre Nazioni».

I ragazzi

Stuzzicati sul tema, i dieci studenti del team Deeply hanno espresso qualche perplessità sull’avvento delle nuove tecnologie. «In Italia siamo indietro di almeno cinquant’anni - commenta Paola Mutti Medici, studentessa di quarta -. Credo però che sia necessario mantenere un equilibrio tra innovazione e umanità, e quindi portare un cambiamento sano, che non renda completamente inutile l’essere umano». Più ottimista il suo compagno di classe Nicolò Bianchetti: «Spero che quando inizierò il mio percorso nel mondo del lavoro queste tecnologie saranno già attive nel settore del turismo e della ricezione».

E in merito all’hackathon del Da Vinci 4.0 aggiunge: «Sono molto sensibile al tema dell’acqua, anche memore della siccità della scorsa estate e dei rischi per la prossima, e penso che la tecnologia in questo caso sia molto utile. Spero che la nostra squadra possa trovare una soluzione valida». «Mostrare nuove idee – aggiunge Lorenzo Granati -, magari portare innovazione, e quindi un migliore stile di vita, è molto stimolante».

«Per noi è molto importante che i nostri ragazzi partecipino a queste attività legate al territorio – commenta Mariapaola Costanzi, insegnate di accoglienza -. L’innovazione parte dalla tradizione, e le nostre zone sono tradizionalmente vocate all’ospitalità, quindi sarà una sfida molto interessante per la loro generazione».

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