Diabete, nel Bresciano oltre 80mila casi: presto in farmacia gli infusori di insulina
Le persone con diabete possono ritirare gli innovativi sistemi di monitoraggio in continuo della glicemia e gli infusori di insulina, presidi importanti per controllare i livelli di glicemia dell’organismo, anche nelle farmacie e nelle Case di comunità, e non più solo negli ambulatori delle Asst, le aziende sociosanitarie territoriali.
Ancora, sarà aumentata la fornitura, da trimestrale ad annuale e, nell’ambito di quella temporale, verrà aumentato il numero dei dispositivi per evitare che chi ne ha bisogno rimanga sprovvisto. La novità è contenuta in una mozione sulle misure dedicate ai pazienti diabetici approvata all’unanimità in Consiglio regionale. Mozione presentata da Simona Tironi, prima firmataria, vicepresidente della Commissione Sanità e politiche sociali.
La mozione

«La mozione - spiega Tironi - si inserisce nel percorso delineato da Regione Lombardia lo scorso febbraio quando, attraverso una delibera e un accordo con Federfarma, sono stati stanziati 19 milioni di euro per garantire l’erogazione dei dispositivi, ausili e presidi necessari ai pazienti diabetici anche nelle farmacie». Un passo importante per migliorare la qualità della vita dei diabetici altrimenti costretti, ogni tre mesi, a recarsi in ospedale a ritirare i dispositivi.
Il provvedimento permetterà, a breve, di recarsi un qualsiasi farmacia o Casa di comunità solo una volta l’anno. Del resto, il diabete è una malattia cronica dalla quale non si può guarire. Ma si può, e si deve, tenere sotto controllo ed anche prevenire.
«Nella nostra attività volontaria di screening, ultimi recenti appuntamenti a Dello, Chiari e davanti alla Poliambulanza - spiega Edelweiss Ceccardi, presidente dell’Associazione diabetici della provincia di Brescia - il 5% delle persone controllate è diabetico senza saperlo. Non a caso, nella nostra provincia, a fronte di oltre 80mila persone con diabete diagnosticato, ce ne sono almeno altre 25mila che non sanno di avere la malattia e quando lo scoprono, spesso, la situazione è già compromessa e richiede un alto livello di terapie».
La Giornata
La riflessione coincide con la Giornata mondiale del diabete (qui il calendario delle iniziative a Brescia) che si celebra il 14 novembre. «Ogni anno, purtroppo siamo ripetitivi, ci troviamo a fare i conti con delle liste d’attesa sempre troppo lunghe, si parla di anni, e con alcuni aspetti organizzativi che non vanno di certo nella direzione di facilitare la vita a chi ha questa malattia - spiega Edelweiss Ceccardi -. Qualche anno fa, ad esempio, per noi era possibile eseguire una serie di esami necessari in uno stesso giorno grazie al ricovero in Day Hospital. Ora non più. Significa che un giorno si va dall’oculista, un altro dal neurologo, poi dal cardiologo e così via. Per ognuno, serve prenotare e sperare di non attendere mesi. Aspettiamo con ansia di trovare risposte a molti nostri bisogni di salute nelle Case di Comunità. Speriamo».
La Giornata mondiale del Diabete, lanciata nel 1992 è stata adottata nel 2006 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite che riconosce il diabete come «malattia cronica, invalidante e costosa che comporta gravi complicanze».
Associazione pazienti
Due gli obiettivi della Giornata, perseguiti quotidianamente - e non solo il 14 novembre - con un lavoro certosino da parte dell’Associazione dei pazienti bresciani: far conoscere il diabete a chi non lo conosce e, soprattutto, a chi non sa di averlo (gli screening di popolazione hanno questo scopo) e stimolare le istituzioni affinché adottino provvedimenti per facilitare la vita dei pazienti.
Due le forme principali di diabete. In quello di tipo 1 il pancreas non è in grado di produrre insulina a causa della distruzione delle beta-cellule che sono atte alla produzione di questo ormone. Riguarda circa il 3-5% delle persone affette da diabete e in genere insorge nell’infanzia o nell’adolescenza, ma può manifestarsi anche negli adulti. Il diabete di tipo 2 è la consguenza di una ridotta sensibilità all’insulina da parte di fegato, muscolo e tessuto adiposo e a una ridotta secrezione di insulina da parte del pancreas.
La prevenzione
L’insorgenza del diabete di tipo 2 si può prevenire: è dimostrato che lo svolgimento di attività fisica aerobica di moderata intensità della durata di 20-30 minuti al giorno o 150 minuti alla settimana, associato alla perdita del 10% del peso corporeo, riduce l’incidenza del diabete di tipo 2 del 60%.
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