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Perché l'Albania non è solo una meta hipster

Natura, arte e storia fanno del Paese delle Aquile un luogo ideale per un viaggio: ecco alcuni spunti
La costa albanese - Foto Ufficio Turistico d'Albania
La costa albanese - Foto Ufficio Turistico d'Albania
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Fino a qualche anno fa se ci si presentava in agenzia viaggi chiedendo una brochure sull'Albania non si trovava nulla. Se alla domanda «Dove vai quest'anno in vacanza?» si rispondeva «in Albania» si veniva considerati pazzi se non si aggiungeva una buona spiegazione.

Nonostante un'indiscutibile bellezza, il paese è rimasto fuori dal classico giro del turismo di massa. Per fortuna, verrebbe da dire, dato che ciò gli ha permesso di rimanere un gioiello raro e intatto, almeno nel contesto europeo. Lonely Planet quest'anno ha inserito Tirana tra le destinazioni da non perdere, definendola «una delle capitali più vivaci d'Europa». Il New York Times, anticipando i tempi, la considerava una meta imprescindibile già nel 2014.

Pur restando di nicchia, a furia di parlarne comunque qualcosa si è mosso. E nelle ultime stagioni estive si è registrato un aumento dei turisti che hanno piastrellato i loro profili Instagram o Facebook con le foto del Paese delle Aquile. Scherzando, ma non troppo, sui social l'Albania veniva definita la meta hipster del 2018. Non solo, ha cominciato ad essere consigliata come meta per le vacanze da riviste e siti di viaggio più mainstream. Risultato? Dal 2012 al 2017 gli ingressi di stranieri sono passati da 3,2 milioni a 5,1 milioni, dati che comprendono il turismo nazionale, che è consistente e formato anche da albanesi che vivono all'estero e tornano in vacanza in patria, da tutte le parti del mondo, contribuendo a far lievitare i dati positivi sul turismo.

 

Argirocastro - Foto Ufficio Turistico d'Albania
Argirocastro - Foto Ufficio Turistico d'Albania

 

Essendo snobbata dai tour organizzati, è rimasta una meta sconosciuta e selvaggia, cosa alquanto rara nel Mediterraneo. Questo ha permesso di mantenere prezzi molto bassi e offrire un ottimo rapporto qualità/prezzo per quanto riguarda hotel, ristoranti e luoghi d'interesse turistico. Il vantaggio poi, per noi italiani, è ulteriore, perché l'Albania è vicinissima. Voli di diverse compagnie aeree partono ogni giorno da una decina di città italiane con destinazione Tirana, raggiungibile in meno di un'ora. Nel Nord del Paese, tra l'altro, quest'anno è tornato operativo l'aeroporto di Kukës e in cantiere c'è già un altro aeroporto, a sud, nella città di Valona, che diventerà il più moderno dell'Albania. Da Brescia gli aeroporti più comodi per raggiungere Tirana sono quelli di Bergamo e di Verona, entrambi hanno voli quotidiani diretti a prezzi bassi e con buone offerte last minute con Ernest e Blu Panorama. E per chi vuole portare la macchina con sé, dalla Puglia e dalle Marche partono traghetti low cost; anche se muoversi in taxi è ovunque molto economico. Anche il fattore linguistico è dalla parte dei turisti: la maggior parte degli albanesi infatti comunica in almeno una lingua straniera. Tra le giovani generazioni, tutti parlano l'inglese e moltissimi l'italiano come fosse la loro lingua, specialmente le persone che durante il regime guardavano la tv e ascoltavano la musica del Bel Paese.

Oltre alla lingua, anche sedersi a tavola non farà provare nostalgia ai turisti italiani. Il caffè e il vino sono ottimi. Al momento il settore vinicolo albanese è ridotto, con solo 30 cantine, ma si stima che il numero andrà ad aumentare. Il caffè è ampiamente consumato ed esiste nelle varianti italiana e turca, frutto della storia multiculturale del paese.

Il cibo è ovunque economico, anche nella capitale, dove accanto a ristoranti chic si può mangiare street food alle bancarelle per veramente pochissimi leke. La cucina è molto simile a quella mediterranea, e italiana in particolare, con numerose proposte vegetariane come ad esempio la fërgesë, peperonata con ricotta, o gli speca të mbushur, i peperoni dolci ripieni (solitamente di riso o ricotta). Altri piatti tipici sono il byrek (o burek), una torta salata di pasta fillo farcita con carne e cipolle o anche con verdure (il cibo di strada per eccellenza) o i japrak, gli involtini di foglie di vite. A fine pasto, ma anche in altri momenti della giornata, e soprattutto alle feste e ai matrimoni, si beve il raki, la grappa bianca albanese. Simile all'ouzo greco, viene consumato a suon di brindisi: «Gezuar!».

Gli albanesi poi hanno una venerazione per i turisti che sono considerati ovunque una grande risorsa, una conseguenza, questa, dell'isolamento durante la dittatura. Per gli albanesi la bujaria, l'ospitalità, è sacra e fa sì che lo straniero si senta sempre come a casa sua.

 

Le montagne di Thethi - Foto Ufficio Turistico d'Albania
Le montagne di Thethi - Foto Ufficio Turistico d'Albania

 

Il Paese delle Aquile è la meta perfetta per tutte le tipologie di turista. Per l'avventuroso, che ama camminare ed esplorare, ci sono percorsi di trekking di tutti i livelli. Si può passeggiare nel Parco naturale di Teth sulle Alpi albanesi, oppure affrontare il circuito di 193 chilometri dei Picchi dei Balcani. Le due cime albanesi della catena si chiamano Bjeshket e Namuna e sono anche dette Montagne maledette per la loro natura aspra e l'aspetto insormontabile. O infine, si può raggiungere Saranda camminando lungo la catena montuosa di Çika, parallela alla costa ionica, nel Parco Nazionale di Llogara.

Per chi ama la storia e l'architettura non mancano siti patrimonio dell'Unesco come Argirocastro, Butrinto e Berat, ma anche le foreste primordiali dei faggi. Tirana è una città d'interesse culturale con musei ed edifici che rimandano al suo passato comunista. Ma soprattutto è perfetta per i vacanzieri che sognano il mare, con litorali lunghi e sabbiosi e acque chiare e pulite. Le spiagge di Valona, Saranda e Ksamil sono chiamate il Salento dell'Albania con il plus di essere poco battute e quindi molto tranquille.

Il melting pot culturale della società albanese ne fa un Paese sospeso tra Oriente e Occidente e gli conferisce uno sguardo cosmopolita e internazionale che invita soprattutto i giovani viaggiatori. Li attira a scoprire le coste incontaminate e a ballare sulle sue spiagge. Un esempio ne è il Kala Festival, il primo evento internazionale di questo tipo che si è tenuto quest'estate, a giugno. La rassegna di electromusic a Dhërmi, nel Golfo di Grama, è stato inserito tra gli otto festival da non perdere nel 2018 secondo RedBull. Una settimana di musica elettronica di respiro internazionale che ha accolto band come Phonica, Stamp the Wax, Feelings e Savage, nonché Moodymann, Depth Charge, Hot Chip e Maurice Fulton.

 

Una veduta di Tirana - Foto Ufficio Turistico d'Albania
Una veduta di Tirana - Foto Ufficio Turistico d'Albania

 

Tornando alla capitale, Tirana offre ai suoi visitatori alcuni musei della sua storia e del suo passato comunista e poi chiese, moschee e mercati. Con i suoi 811.649 abitanti Tirana è una metropoli economica ,ospitale e con una vivace vita notturna, ma è anche un cantiere aperto, nel senso letterale del termine. La veste urbana sta cambiando ammodernandosi e migliorando immagine con aperture di nuovi locali, eventi culturali e un rinnovamento delle infrastrutture, tra cui le strade. Ma è il quartiere Blloku l'angolo più caratteristico della capitale. Il blocco, questa la traduzione in italiano, è un quartiere che attira maggiormente i giovani. Un tempo era il quartiere che ospitava le residenze dei gerarchi comunisti durante il regime, poi riconvertite in locali, ristoranti e discoteche. Un modo, questo, per esorcizzare gli anni di privazioni imposte dalla dittatura terminata nel 1992. Tra i locali più frequentati vale la pena citare Radio Tirana, tra i più trendy con musica dal vivo, arredamento vintage ed eclettico dai colori sgargianti e piante in vaso; il Charl's Bistro, che propone ogni sera musica anni '60-70-80; l'Hemingway Bar, famoso per il rum e la musica jazz; il Tirana Rock Cafe, dove si esibiscono le più famose rockband albanesi; il Discobox, situato all'interno dell'Accademia delle Arti, dove la musica elettronica risuona fino alle prime ore del mattino (e il biglietto d'ingresso è di 500 leke - meno di 4 euro - con consumazione).

Di motivi per visitare l'Albania, insomma, ce ne sono parecchi ed è facile immaginare che nei prossimi anni il flusso di turismo continuerà a crescere. Se volete farvi un'idea più approfondita di ciò che il Paese offre, potete visitare il sito ufficiale del turismo, particolarmente attivo e aggiornato, oppure dare un'occhiata ai numerosi blog di viaggiatori sia italiani sia stranieri. Eccone alcuni: Eternal Arrival (hanno attraversato il Paese in autostop, tra l'altro); The Lazy Trotter; Pimp my Trip; i Rintronauti.

 

 

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