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InnexHub, la vera innovazione è mettersi (e restare) insieme

A Stefano Ottolini la responsabilità di far partire la struttura nata con molte associazioni
Stefano Ottolini, a lui tocca guidare l’InnexHub della Lombardia Orientale - © www.giornaledibrescia.it
Stefano Ottolini, a lui tocca guidare l’InnexHub della Lombardia Orientale - © www.giornaledibrescia.it
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La fantasia imprenditoriale è importante ma nel mondo del digitale spesso non è sufficiente. Per micro, piccole e medie imprese la strada della trasformazione 4.0 è complicata e, dove da soli non si riesce ad arrivare, ecco arrivare InnexHub, il digital innovation hub diretto da Stefano Ottolini e che vede la partecipazioni delle organizzazioni confindustriali di Brescia, Cremona e Mantova oltre che di altre associazioni di categoria (Associazione Artigiani, Confartigianato Brescia e della Lombardia Orientale, Assopadana, Confesercenti Lombardia Orientale, Coldiretti e Ance).

In pratica: l’universo del mondo imprenditoriale della Lombardia Orientale ha capito che si può fare qualcosa se si uniscono le forze; ha compreso che quella che chiamiamo sfida digitale è un passaggio talmente decisivo che deve vedere unite le forze che rappresentano le imprese. In qualche modo, se è concesso dirlo, è un buon segnale di innovazione.

Il campanilismo è quindi più lontano?
«Quella che sta alla base di InnexHub è effettivamente una visione sovraprovinciale, che guarda al sistema Lombardia Orientale e non solamente ai singoli territori. Detto questo però bisogna sottolineare come anche la capillarità sia una caratteristica imprescindibile e lo dimostra la settorialità data dalla partecipazione dei rappresentanti di diverse categorie produttive».

Da anni ormai si parla di digital transformation e di 4.0 ma, a conti fatti, a che punto è il territorio della Lombardia Orientale?
«Diverse analisi, tra cui quella fatta da laboratorio Rise dell’università di Brescia, evidenziano come solo il 5% delle aziende abbia intrapreso con successo un percorso pervasivo di digitalizzazione. Circa la metà invece ha solamente sfruttato gli incentivi fiscali in modo spot o ha sondato il terreno senza però scendere ancora in campo. Il 50% delle imprese invece è fermo al palo. un dato significativo sul quale serve intervenire rapidamente».

Ruolo di InnexHub è perciò quello di accompagnare, a volte spingere, le aziende al cambiamento. Come?
«I due piani sviluppati dal Mise hanno delineato una struttura chiara. Il primo gradino è costituito dai Punti Impresa Digitale delle Camere di Commercio, a cui spetta il ruolo di fornire le digital skills (le competenze di base). Poi vengono i digital innovation hub con una funzione di informazione più avanzata e infine i competence center, che in futuro si occuperanno di ricerca e trasferimento tecnologico. Come InnexHub siamo ufficialmente partiti».

Quali sono le mosse per il 2018?
«Con la Camera di Commercio abbiamo deciso di agire in sinergia e ad aprile partiremo con un ciclo di 20 seminari, completamente gratuiti, destinati a far conoscere il digitale alle realtà economiche dei cinque settori industria, agricoltura, edilizia, commercio e servizi e artigianato sulle tre province lombarde interessante. Entro quest’anno sarà inoltre pronto il nostro sistema di assessment».

Di cosa si tratta?
«Grazie alla collaborazione con l'università degli Studi di Brescia, socio onorario dell’hub, abbiamo sviluppato un tool di proprietà per verificare la maturità digitale delle aziende. Questo ci permetterà di capire lo stato dell’arte e di calibrare gli interventi futuri. Ora il sistema è pronto e in fase di test, non appena verificato verrà messo online così da poter essere utilizzato dalle realtà economiche interessate. In sostanza si cercherà di fare una mappatura, uno stato dell’arte sulla penetrazione delle tecnologie digitali nelle nostre aziende».

Guardando oltre. Quali saranno i passi successivi?
«Nelle due fasi precedenti InnexHub agirà in prima persona ma, quando giungerà il momento di parlare di formazione specifica e di consulenza digitale, vestirà i panni da regista. Sui nostri territori ci sono infatti tanti attori che erogano servizi di qualità nostro compito sarà quello di selezionarli e di orientare le aziende verso la scelta più adatta alle loro esigenze».

E qui si chiude il cerchio?
«Ogni passo presuppone che il precedente venga compiuto, secondo una ben precisa logica consequenziale. La trasformazione digitale richiede infatti impegno e un approccio sistematico, pervasivo, che interessa tutta la vita e tutti gli attori dell’impresa».

 

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