GdB & Futura

Il digitale apre praterie di lavoro per giovani artigiani

Davide Peli, 10 anni fa ha fondato la Techne, che oggi ha 21 collaboratori con 3 milioni di fatturato
Alla Bie. Lo staff Techne in fiera a Montichiari. Davide Peli è il secondo da destra, accanto a lui il socio Angelo Roversi
Alla Bie. Lo staff Techne in fiera a Montichiari. Davide Peli è il secondo da destra, accanto a lui il socio Angelo Roversi
AA

«Lo dico soprattutto ai giovani. Ci sono praterie di lavoro da conquistare, su cui mettere una bandiera. Immaginatevi imprenditori artigiani e digitali. Ci sono spazi enormi. Parliamone, sentiamoci, provateci». Davide Peli fa i 35 anni all’anagrafe e i 10 anni al registro delle imprese con la sua Techne, azienda di metrologia. Il 7 giugno apre la sua azienda in via della Musia, per chi fosse interessato a capire che cosa fa un’azienda di metrologia. Diciamo che tutto quanto si può misurare, tarare e certificare qui interessa. Storia d’azienda, in rapidissima sintesi, emblematica.

Davide Peli si diploma perito a Gardone Valtrompia, fa tre-quattro anni al lavoro in un’azienda, decide poi con due suoi ex insegnanti di inventarsi la Techne e si mette in proprio. Il mercato è buono. Incontro Peli alla Bie di Montichiari. Aria soddisfatta. Ha appena fatto un preventivo da 300 mila euro per una macchina che fa tomografie su materiali. Sarebbe un bel colpo. «Le aziende - dice Peli - stanno investendo. L’effetto 4.0 si sente, anche per effetto degli sgravi».

Diciamo che si investe con qualche "leggerezza" in più? «Oddio: leggerezza non direi. Certo con qualche timore in meno. Però questo impone a noi, fornitori di servizi e tecnologia, di capire di più e meglio le vere esigenze dei clienti. Sgravi o meno, investire costa. E questo impone accortezza da entrambe le parti. Anche il nostro mondo, quello della misura, si trova nel mezzo di una sua rivoluzione».

Sta dicendo che arriva il 4.0 nelle sale di metrologia? «Arriva il 4.0, diciamo così, sottoforma del laser. È la tecnologia laser la nuova frontiera che eliminerà le macchine di misura a contatto. Guardi cosa fa la Nikon che è riuscita a mettere insieme lenti, ottiche e software con il laser. Si fotografa un oggetto, il laser rileva le dimensioni, un software lo elabora. Semplice ed efficace. Tutto questo per dire cosa? Per dire che se sei un fornitore di servizi e tecnologia avanzati devi stare sulla frontiera. Devi dire al tuo cliente che il nuovo è questa tecnologia».

Lei diceva che il mercato sta, come si usa dire, "bevendo". Per voi, per la Techne questo che significa? «Per noi questo significa aver superato nel 2017 la soglia dei 3 milioni di ricavi con margini decisamente interessanti. Abbiamo 21 collaboratori, siamo accreditati in sei settori e abbiamo 5 laboratori di prove, taratura, misurazioni in 3D. In realtà il cantiere però è sempre aperto. Ad esempio abbiamo già acquistato una camera climatica per l’accreditamento di strumenti per misurare l’umidità. E non solo. La settimana scorsa abbiamo avuto da Accredia, l’accreditamento per la taratura di sensori di temperatura e anche per i calibratori di temperatura. Insomma: si cresce. Penso chiuderemo il 2018 con un +15%-18%».

E quindi, e per tornare al discorso degli inizi, perché lei si dice così convinto sulla possibilità per i giovani di trovare lavoro? «Io dico, per meglio dire, di inventarsi un lavoro. Io ho raccontato la mia storia all’assise nazionale di Confartigianato (Peli è responsabile dei Giovani di Confartigianato-Brescia; ndr.). Ovviamente sono orgoglioso della mia storia, capisco possa essere curiosa. Ma io dico ai giovani che possono replicare la storia di Techne: diventate artigiani digitali, c’è mercato. Valutate se, prima di andare a finire in qualche multinazionale o grande azienda a fare i dipendenti per una vita, non sia meglio decidere di mettersi in proprio mettendo a frutto quel che sapete. O meglio: magari andate in qualche multinazionale, "rubate" il lavoro, come suol dirsi, e poi mettetevi in proprio. Provateci».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia