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Wi-fi record: sensore e ricevitore collegati a 700 km di distanza

Il collegamento realizzato dal Politecnico di Torino nell'ambito della ricerca sull'IoT immaginato per un impiego in ambito agritech
Sensore del progetto Ixem del Politecnico di Torino in una vigna: in wi-fi trasmessi dati a 700 km di distanza - Foto tratta dal sito ixem.wine
Sensore del progetto Ixem del Politecnico di Torino in una vigna: in wi-fi trasmessi dati a 700 km di distanza - Foto tratta dal sito ixem.wine
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Record del Politecnico di Torino con un collegamento Wi-Fi tra un sensore e un ricevitore distanti più di 700 km, il primo collocato in una stazione meteo in Sardegna e il secondo posizionato in Spagna, vicino a Barcellona.

La sperimentazione ha avuto inizio nel 2017 ed è stata condotta dagli iXem Labs dell'ateneo, da sempre impegnati nella ricerca per il superamento del divario digitale, con l'obiettivo di costruire un sistema autonomo e alternativo alla telefonia mobile per la raccolta di dati (l'Internet delle Cose), applicabile in qualsiasi luogo, anche quello più remoto, indipendentemente dalla disponibilità di energia e dalle condizioni di copertura.

Perché il sistema sia sostenibile e replicabile sono necessarie due caratteristiche essenziali: consumi energetici ridottissimi e collegamenti a lunga distanza. Per disporre di un campo di prova reale, le nuove tecniche di trasmissione sono quindi state implementate su alcuni dei sensori di iXemWine, il progetto del Politecnico finalizzato alla condivisione dei dati agrometeorologici raccolti nelle vigne e utilizzati per migliorare l'efficacia dei trattamenti fitosanitari.

iXem Wine - La Serena from iXemWine on Vimeo.

Per rendere l'esperimento reale, i sensori sono stati miniaturizzati, dotati di antenne molto piccole (inferiori a 2 cm) con l'energia fornita da due semplici batterie stilo, alcaline e non ricaricabili. Soprattutto, sono stati posizionati solo in contesti reali, nelle vigne, in mezzo ai filari. Fin dall'inizio, tutte le attività sono state autofinanziate e realizzate in economia: per ovviare alla mancata disponibilità di tralicci, le prime prove sono state effettuate appendendo i ricevitori a palloni meteostatici ancorati al suolo.

Come spiega il Poliflash Magazine, l'house organ dell'università piemontese, il collegamento è stato stabilito «tra una stazione meteo installata il 3 giugno nelle vigne U Tabarka di Carloforte, in Sardegna, e un ricevitore insediato successivamente in Catalogna, sulle alture di Tarragona. I due siti sono stati efficacemente e ripetutamente collegati durante tutto il periodo di prova. La stazione, i cui dati sono consultabili liberamente sul sito www.ixem.wine, ha trasmesso dati ogni 10 minuti, anche a distanze superiori ai 700 km. Nonostante la distanza raggiunta, la stazione oggi, a sei mesi di distanza, mantiene più del 90% di carica residua delle batterie». 

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