GdB & Futura

Il monaco e l’innovatore: un libro a quattro mani per costruire il futuro

Davide Dattoli (Talent Garden) e Claudio Ubaldo Cortoni (Eremo di Camaldoli) hanno scritto il volume «Sapere è potere»
Davide Dattoli di Talent Garden - © www.giornaledibrescia.it
Davide Dattoli di Talent Garden - © www.giornaledibrescia.it
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Cosa accomuna la biblioteca dell’Eremo di Camaldoli in Toscana e le sedi di Talent Garden sparse per tutta Europa? In una parola? Il sapere. Perché col tempo mutano le forme attraverso le quali questo si diffonde, non cambia invece la necessità di scoprire il mondo attraverso il percorso continuo della conoscenza, sia essa scritta su un incunabolo del ’400 o in codice informatico.

Prende i passi da questa consapevolezza il nuovo libro «Sapere è potere. Da Aristotele a ChatGPT, perché il futuro dipende dalla nostra formazione» (Rizzoli) scritto a quattro mani dal bresciano Davide Dattoli, fondatore dell’azienda di edutech Talent Garden, e dal monaco bibliotecario alla Comunità monastica di Camaldoli Claudio Ubaldo Cortoni.

La copertina del libro
La copertina del libro

Proprio le caratteristiche peculiari dei due autori, a prima vista così distanti, sono il punto di forza delle 190 pagine, di un volume che riesce a parlare di Elon Musk e di Dante, di Karl Marx e della Silicon Valley fondendo piani temporali e concettuali, il tutto con uno specifico scopo: formare. Perché è questo il cuore della pubblicazione, fornire a chi legge degli strumenti per interpretare il presente e perché no, per cercare di immaginare il futuro.

Risposte

Non è un caso che alla fine di ciascuno dei nove capitoli, ognuno corrispondente a una domanda e a un percorso formativo (sicurezza informatica, futuro del lavoro e fuga dei cervelli solo per fare degli esempi), siano presenti dei box con dei consigli, frasi dirette pensate per dare risposte altrettanto immediate.

Ma per chi non volesse sfruttare il volume nella sua natura «educativa», resta invariata la possibilità di accedere alle informazioni presenti come un mix tra passato, presente e futuro, una passeggiata concettuale per chi ha fame di sapere. Ultima postilla che dà ulteriore lustro al testo. Le prefazioni sono scritte dal «padre» del microchip Federico Faggin e dal saggista Roger Abravanel.

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