Cucina

Debora Massari: «Non abbiamo riposato: molto studio e ricerca»

Per chi porta un cognome pesante come il suo, non è facile muoversi nel campo dove papà è il «maestro dei maestri»
Debora Massari con il padre Iginio: lavorano insieme in pasticceria da ormai vent’anni
Debora Massari con il padre Iginio: lavorano insieme in pasticceria da ormai vent’anni
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Si è unita solo in questi ultimi tempi Debora Massari al nucleo di esperti che ci aiuta per ogni edizione di Chef per una notte. Ed ha portato in dote, insieme all’ormai ventennale esperienza nella pasticceria e alla sua cultura scientifica, anche la nota femminile che mancava. Anche per questo vale la pena di conoscerla un po’ meglio. Per chi porta un cognome pesante come il suo, non è infatti per nulla facile muoversi nel campo dove papà è il «maestro dei maestri». Ma Debora ha scelto questa strada con determinazione, prima con la laurea in Scienze e tecnologie dell’alimentazione, quindi affiancando Iginio nell’attività di famiglia.

Vent’anni di lavoro e di ricerca, di affinamento delle proprie conoscenze e capacità, del sapere e del saper fare d’un moderno pasticciere, occupandosi in prima persona anche di nuovi prodotti, nonché seguendo il marketing e il brand di famiglia. Una crescita continua anche per Debora che è entrata un anno, tra le pochissime donne, nell’Accademia dei maestri pasticceri. Per lei dunque un percorso di successo atipico rispetto alla maggioranza degli altri maestri dell’Accademia. «Mi sento in effetti un po’ un ibrido - dice Debora -, sono arrivata all’alta pasticceria con un itinerario opposto a tanti altri. Sono partita studiando fin dall’università gli ingredienti e l’alimentazione ed ho acquisito solo in seguito, passo dopo passo, le tecniche tipiche della pasticceria. Inoltre mi sono potuta sperimentare anche come imprenditore, una figura alla quale sono richieste oggi plurime competenze. Se escludo l’amministrazione, della quale non mi sono mai occupata, ho toccato di fatto ogni ambito d’impresa: dalla produzione al marketing, di ricerca e di rafforzamento del brand, di nuove iniziative e della nostra proiezione on line. E debbo dire che in tutti questi ruoli, comprese le infinite discussioni con mio padre, mi sono trovata e mi trovo bene».

Anche sul mondo di Debora è piombato a febbraio il lockdown, che però non l’ha vista per nulla inattiva. «All’inizio ero spaventata - racconta - e molto colpita dal dolore che ha segnato tante famiglie intorno a me. Però non ci siamo certo potuti fermare: i laboratori hanno continuato a lavorare e, pur con i negozi purtroppo chiusi, abbiamo continuato a produrre, a studiare, a fare ricerca. Va detto infatti che abbiamo uno shop on line per tutta la Ue in funzione fin dal 2015 e che in pasticceria ogni innovazione, ogni nuovo prodotto ha una lunga, spesso lunghissima gestazione. E nei mesi scorsi la pressione sul nostro lavoro non è certo venuta meno, anzi. Dico spesso che il mercato non sopporta il tempo, nel senso che vorrebbe da un’impresa come la nostra che anticipassimo ogni tendenza, che intercettasse ogni segnale, che leggesse immediatamente ogni mutamento offrendo subito la risposta adeguata. Non è facile, non è semplice, spesso impossibile, ma dobbiamo provarci sempre».

E mentre si fa ricerca, premono le scelte del quotidiano o del futuro più immediato. Come l’apertura del nuovo spazio Massari di Verona: «Lì il lockdown ha imposto qualche rallentamento - conclude Debora - ma stiamo recuperando terreno. Stiamo scegliendo gli ultimi elementi che contestualizzano diversamente ogni negozio rispetto alla città che lo ospita, così come i dolci inediti che dedichiamo ad ogni nuova sede. Siamo soddisfatti di come sta venendo, dei due piani con il negozio sotto e sopra la sala da tè e i laboratori. Speriamo proprio di aprire presto».

 

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