Economia

Superbonus, interventi «smart» per il salto di due classi

Il miglioramento energetico dell’edificio può scattare senza mettere mano alla struttura
Sono tanti i cantieri aperti nel Bresciano - © www.giornaledibrescia.it
Sono tanti i cantieri aperti nel Bresciano - © www.giornaledibrescia.it
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«I salti di classe energetica si possono fare anche con interventi "smart", pur senza intervenire sull'involucro ma solamente sugli impianti», è l'esordio di Luca Fornoni, ingegnere impiantista specializzato nella progettazione di impianti meccanici, termici ed elettrici. Con l'ingegner Fornoni approfondiamo un aspetto del Superbonus 110% ovvero gli interventi sugli impianti, che se ben coniugati e combinati, ci spiega, possono far raggiungere l'obiettivo del miglioramento energetico e dello scatto di due classi senza che necessariamente si metta mano strutturalmente all'edificio.

Il salto di due classi, indispensabile per poter accedere al superbonus, è un tema che a Brescia è molto «caldo». In città, infatti, la presenza del teleriscaldamento, risorsa molto importante nella Leonessa d'Italia, in termini di sostenibilità, rende tuttavia più complesso approdare al salto di classe. E non per il teleriscaldamento in sé ma per le modalità con le quali è scritta la norma rispetto ai valori di conversione. E sulla quale sono stati presentati emendamenti alla legge di Bilancio.

«Il teleriscaldamento ha un coefficiente di conversione molto basso, ovvero la quota rinnovabile è parecchio alta. Fa entrare in classe energetica alta edifici che dal punto di vista dell'involucro sarebbero in classi energetiche inferiori», precisa Fornoni. Sostenibilità. L'ingegnere fa un esempio di progetto in chiave superbonus, al quale ha lavorato, in cui l'installazione di impianti all'insegna della sostenibilità ha consentito scatti di classe.

«Si tratta di una villetta a Nave, del 2005, quindi recente, con cappotto da cinque centimetri, serramenti medi, vetri doppi, impianto a pavimento e caldaia a condensazione - spiega Fornoni - . In questa villetta abbiamo installato una pompa di calore, rifatto i serramenti, e dotato l'edificio di un impianto fotovoltaico con accumulo, ovvero la batteria per immagazzinare energia. La villetta era originariamente in una classe energetica intermedia e questi interventi hanno permesso il salto di più classi».

Fornoni ci porta dentro un altro cantiere che ha usufruito del Superbonus in cui pure gli impianti, assieme ad altre opere più corpose, hanno reso più efficiente energeticamente l'immobile. «E' un condominio di sei appartamenti a Corte Franca degli anni Sessanta e Settanta, che partiva dalla classe energetica G e aveva l'impianto di riscaldamento con caldaie singole e radiatori - ricorda l'ingegnere - . Siamo intervenuti riqualificando l'involucro con un cappotto e nel sottotetto con un isolamento che utilizza la tecnica dell'insufflaggio. Ovvero viene pompata la fibra di cellulosa nel sottotetto. Abbiamo poi posizionato sei caldaie autonome ibride, che lavorano per metà come caldaie e per l'altro 50% come pompe di calore. La caldaia ibrida è conveniente quando gli immobili sono dotati di impianti che lavorano a livelli di temperatura medio - alta. In questo condominio abbiamo anche sostituito i serramenti».

Fornoni conclude: «L'aspetto prettamente energetico e quello impiantistico si coniugano e vanno di pari passo. In questo modo è possibile approdare al traguardo di una maggiore sostenibilità ed efficienza degli edifici, rendendoli più attuali e appunto sostenibili. Ma anche con interventi più "leggeri", come anticipavo, si possono ottenere buoni risultati in termini di efficientamento energetico e di salto di classe. Anche in chiave superbonus 110%».

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