Economia

Non tutto è gratis: sul Superbonus serve molta prudenza

Il presidente di Anaci Brescia: «Restiamo in attesa del via libera Ue. Ed è necessaria la proroga al 2025»
Per usufruire del Superbonus è sempre meglio affidarsi a professionisti
Per usufruire del Superbonus è sempre meglio affidarsi a professionisti
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Prudenza e ancora prudenza. Senza che la virtù ingessi il fare le cose ma - e si ripete - «con prudenza e soprattutto ben sapendo che non tutto è gratis». Francesco Chiavegato, presidente di Anaci Brescia (l’associazione degli amministratori condominiali) evita accuratamente di buttare benzina sul fuoco degli entusiasmi da Superbonus così come altrettanto accuratamente evita di buttare secchi d’acqua su quella che, lui per primo, giudica «una grande opportunità», ma - e si ripete ancora - «con prudenza».

Il Superbonus 110% va da sè che è una grande opportunità. Quando mai ricapiterà che lo Stato di fatto finanzi al 110% per sistemare casa propria? Ti copre le spese al 100% e ci mette un +10% per varie ed eventuali, diciamo così. Un regalone, diciamo sempre così. Però qui si apre il primo degli alert di Chiavegato. «Non tutto, non proprio tutto è gratis. Su questo dobbiamo essere chiari e lo devono aver ben presente tutti i condòmini. So bene che il 110% è stato venduto"come un gran pacchetto regalo dove tutto quel che si spende è, per l’appunto, gratis. Non è esattamente così. E questo - confesso - sta creando non pochi fraintendimenti nelle assemblee condominiali. Lo studio preliminare di fattibilità, ad esempio, è escluso dal 110% e quindi ogni condòmino deve sapere che, anche se non si tratta di grandi cifre rispetto al possibile beneficio finale, va pagato di tasca propria e non sarà scontato; ci sono poi alcune spese collaterali che il general contractor sosterrà e che l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che non potranno entrare nel pacco-regalo. Anche qui non grandi cifre ma è bene sapere che non proprio tutto è gratis».

Non sembrerebbero, mi consenta, problemi insormontabili rispetto al suo triplice invito alla prudenza: «Niente è insormontabile, però ci sono. E poi ci sono almeno tre altri aspetti che, sommati a quanto detto, mi spingono a dire quanto detto. Ovvero: attendiamo una risposta definitiva dall’Europa sui fondi che poi andranno ad alimentare il 110%. Il premier Draghi è una garanzia, mettiamola così, ma il via libera formale da Bruxelles ancora non c’è. Poi ci sono problemi operativi più immediati: l’accesso agli atti dei Comuni è fra questi (tempi eccessivamente lunghi) oltre ad una serie di chiarimenti dalla stessa Agenzia delle Entrate. Potrei aggiungere anche il tema della tele-assemblea, ma ne avete parlato nei giorni scorsi. In sintesi: ci sono aspetti da chiarire».

E sarà anche su questi temi che andrete a discutere nei mesi prossimi. Mi pare esserci in cantiere una sorta di master Superbonus... «Esatto. Lo faremo da maggio. Otto moduli da tre ore l’uno con testimonianze da general contractor, Esco, imprese, banche. È una iniziativa che promuoviamo con l’Ance di Brescia e con la loro piattaforma MyBonus. Con il Comune di Brescia, in aggiunta, faremo poi una iniziativa specifica per divulgare il Superbonus». E quindi e in sintesi: i problemi non mancano, qualche dubbio resta, da qui la prudenza richiamata ma anche la determinazione a non perdere questa opportunità. Ci siamo? «Ci siamo».

 

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