Qualità della vita, un percorso per scoprire un territorio dai mille volti

Ieri in edicola, oggi online l’undicesimo rapporto targato GdB sulla Qualità della vita, uno strumento per leggere il nostro territorio
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Il 26 settembre 2013 così presentavamo la nuova avventura della Qualità della vita: «Un percorso per conoscersi e per conoscere. Un itinerario per discutere e confrontarsi. L’iniziativa che prende avvio con il nostro giornale è nata così, come strumento per leggere il nostro territorio e per porre domande appropriate a chi ne ha la responsabilità, sulla gestione del quotidiano e sulle idee possibili per il governo del futuro».

L’undicesima edizione

Quella che trovate online è l’edizione numero undici di un percorso che non si è mai interrotto. Quando è iniziata questa avventura analizzavamo solo i 33 Comuni con più di 10mila abitanti e in seguito passammo a conteggiarne 46. Nelle ultime edizioni fotografiamo tutti i 205 Comuni bresciani. Navigando in queste pagine trovate una lente d’ingrandimento che si focalizza sulla nostra vita quotidiana; lavoro, famiglia, tempo libero, economia, sicurezza e molto altro. Focus dopo focus ci rendiamo sempre più conto che non esiste una sola provincia omogenea, ma (e non poteva essere altrimenti con un territorio così vasto) ce ne sono molte, ognuna con i suoi pregi e difetti.

I molti volti della provincia

Così a fronte di una popolazione che invecchia sempre più (con i grandi anziani che nei prossimi vent’anni raddoppieranno), con le nascite ridotte al lumicino, ci sono paesi nei quali i residenti crescono (soprattutto nell’area dell’hinterland e dintorni verso il Garda da una parte e verso il Sebino dall’altra) e aree (soprattutto montane e nella bassa più distante dalla città) che si stanno spopolando. Eppure in quella montagna dai quali sempre più fuggono la qualità dell’acqua e dell’aria sono le migliori di tutta la provincia. Ma poi certo se devi andare all’ospedale diventa un problema. Per non parlare del tempo necessario per andare a prendere un treno o (ancora peggio) un aereo. E ancora, sempre l’area metropolitana risulta cementificata quasi a metà (a fronte di una media provinciale del 10%), con paesi montani dove le costruzioni coprono a malapena lo 0,5% della superficie del Comune. Poi però torna la solita questione, che bello il panorama montano, ma se poi non prende il telefonino?

Uno strumento per i lettori

Negli Stati Uniti, negli anni Settanta, si affermò la consapevolezza che il benessere e lo sviluppo sociale non potevano essere il risultato tout court della crescita e venne introdotta la definizione, appunto, di Qualità della vita per indicare un filone di studi che guardava all’insieme degli aspetti della vita, assumendo l’idea che il livello, appunto, di qualità della vita dipendesse dal grado di soddisfazione di specifici bisogni individuali e collettivi. Per cristallizzare la qualità della vita dei bresciani usiamo un metodo di lavoro consolidato: vi consegniamo numeri e chiavi di lettura interpretative. Ancora una volta, un percorso per conoscersi e per conoscere. Per capire a che punto siamo, quanta strada abbiamo percorso. E, perché no, provare a pensare dove stiamo andando e come saremo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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