Brescia, una provincia che vive a due velocità
Vista nel suo complesso la provincia di Brescia tiene dal punto di vita demografico, economico e sociale. Ma, guardando dentro i numeri, è un popolazione sempre più vecchia e concentrata in alcune aree della provincia, dove i residenti continuano ad aumentare, così come le attività economiche e i servizi, a fronte di vaste aree del territorio provinciale in cui gli abitanti sono sempre di meno, con meno attività economiche e meno servizi.
La dinamica demografica
All’inizio del 2024 i residenti in provincia di Brescia sono 1.262.271 e, dopo l’incremento importante tra il 2002 e il 2012, oltre 137 mila abitanti, nel decennio successivo il saldo provinciale cresce solo di +15mila residenti, pari al +1,2%. Il bilancio demografico del 2023 presenta, in sintesi estrema, i tratti della dinamica demografica provinciale caratterizzata da un saldo naturale negativo (-3.418 persone), con un numero di decessi (12.025) che nell’anno supera ampiamente le nascite (8.607). A salvare il bilancio demografico è il saldo migratorio con l’estero (+ 6.404 persone), che è la risultante degli arrivi dall’estero (10.212) e delle partenze per l’estero (3.808 persone). Peraltro, risulta positivo anche il saldo migratorio interno, ossia gli spostamenti da altre province (+1.959 persone) e, anche per effetto di aggiustamenti statistici, la popolazione residente tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023 aumenta di 4.945 unità, pari al +0,39%.
Nel 2024
Una condizione che si ripropone esattamente nei primi sei mesi del 2024 con una ulteriore riduzione della natalità, con 3.879 nati, 192 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023 e un saldo naturale negativo (-2.025) che viene, tuttavia, compensato dai saldi migratori determinando, nel semestre un ulteriore leggero incremento della popolazione residente nell’ordine delle 2.409 persone, pari al +0,19% che, in proiezione annua, copia il dato del 2023. Peraltro, degli 8.607 bambini nati in Provincia nel 2023, ben 1.943 sono figli di genitori stranieri: quasi il 23% del totale, poco meno di uno su quattro, con una incidenza che è quasi doppia rispetto a quella della popolazione straniera sul totale provinciale, che si ferma al 12,2%.
Riassumendo: bassa natalità e saldo naturale negativo, compensato fin qui da un tasso migratorio con l’estero, determinano una sostanziale stagnazione della popolazione provinciale nell’ultimo decennio con sempre più anziani e sempre meno giovani e persone in età lavorativa. La popolazione bresciana è sostanzialmente ferma. Se poi guardiamo alla dinamica demografica nel territorio provinciale emerge con chiarezza che siamo in una provincia che viaggia a due velocità con una parte che cresce e una parte che conosce processi di spopolamento anche, in parte, dettati dalla localizzazione delle attività produttive.
Tra il 2002 e il 2024
L’eterogeneità della dinamica della popolazione nei Comuni bresciani si manifesta con un semplice considerazione: tra il 2002 e il 2024 la popolazione provinciale aumenta di 152mila residenti ma, se guardiamo ai dati comunali, sono ben 57 i centri nei quali diminuisce la popolazione.
Si tratta nella quasi totalità dei casi di Comuni della montagna interna con la sola eccezione di Bovezzo (-122 abitanti, -1,6%), Alfianello, Cigole, Longhena e Verolavecchia. In particolare, nell’ultimo decennio, tra il 2012 e il 2024, la popolazione bresciana aumenta di meno di 15mila residenti ma, in questo caso, sono ben 118 i comuni che registrano un saldo negativo.
Perdono abitanti tutta la montagna interna e una piccola porzione della estrema pianura centrale bresciana, mentre la popolazione cresce nella pianura e nelle aree collinari. Se tiriamo una riga da Iseo a Toscolano Maderno, passante per Lumezzane, separiamo nel territorio provinciale una grande area, che comprende le tre Valli bresciane e l’Alto Garda in cui la popolazione residente si riduce, con pochissime eccezioni.
Fuori da questo perimetro, che comprende una settantina di Comuni, ci sono due altre aree in cui si addensano comuni con una riduzione della popolazione residente: la parte estrema della pianura centrale, nel triangolo Pontevico-Calvisano-Fiesse, e alcuni comuni limitrofi della Franciacorta (Provaglio d’Iseo, Passirano e Cazzago San Martino).
Lavoro e popolazione
Una provincia a due velocità nella quale le dinamiche demografiche sono la conseguenza di cambiamenti della struttura produttiva, della crescente terziarizzazione e di processi di delocalizzazione industriale e di trasformazione sociale. Da una parte più lavoro, più popolazione e più servizi e dall’altra meno lavoro, meno popolazione, meno servizi, e, inevitabilmente, ancora meno popolazione. Centralità e marginalità crescenti.
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