I morti nel 2020: numeri che sono pietre nella nostra storia

Nell'anno orribile della pandemia si sono registrati nel Bresciano 16.608 morti, circa 4.800 più rispetto alla media dei 5 anni precedenti
Il vescovo Tremolada benedice le bare durante la prima ondata - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il vescovo Tremolada benedice le bare durante la prima ondata - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

L’anno orribile della pandemia, il 2020, lascia in provincia di Brescia un drammatico bilancio che si conta in vittime. Qui i numeri sono pietre: 16.608 morti nel 2020 a fronte di 11.875 decessi nel 2019. In altri termini siamo, secondo l’Istat, a +4.733 decessi, +40%. La triste contabilità, mese per mese, racconta i tempi della pandemia.

L'effetto pandemia

Considerando il primo bimestre il saldo tra il dato del 2020 e quello del 2019, è negativo per 320 decessi, ovvero ci sono meno morti nel 2020 rispetto al 2019. Il quadro cambia sostanzialmente nei mesi di marzo (+3.141 morti, +297%) e aprile (+1.391 morti, +157%) richiamando immediatamente il dramma che ha colpito il nostro territorio che si allenta solo nel mese di maggio (+86 morti, +9%). Poi arriva l’estate e la statistica riflette quanto abbiamo percepito come un ritorno alla normalità: giugno - 94 decessi e luglio -22. Settembre segna un primo rialzo, tutto sommato contenuto (+16 morti, +1,8%) ma già ad ottobre il differenziale tra i morti nel 2020 e quelli registrati nell’anno precedente si rialza (+97 morti, +10,2%) per poi consolidarsi a novembre (+234 morti, +25%) e dicembre (+17%). A conti fatti nel 2020 si contano 4.733 decessi in più rispetto al 2019, pari al +39,9%.

Del resto i conti non cambiano se, invece di raffrontare il 2020 con il 2019 si considera la media annuale dei decessi nell’ultimo quinquennio. Tra il 2015 e il 2019 ogni anno in provincia di Brescia sono morte mediamente 11.652 persone, con un valore minimo nel 2016 (11.051 decessi) e uno massimo nel 2018 (11.901). Lo scarto tra i decessi del 2020 e la media del quinquennio precedente è ancora più ampio e nell’ordine delle 4.956 persone. Chiamiamolo effetto Covid evitando ogni ulteriore speculazione sui morti da pandemia e i morti per altre cause.

I dati, comune per comune

I numeri ci dicono che ci sono quasi 5 mila morti in più rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Questa «falcidia» si declina con varia articolazione nei 205 Comuni bresciani che, ovviamente, in ampia parte registrano un incremento dei decessi.

Dove la mortalità non aumentata

Iniziamo col dire che questo trend non vale per una trentina di Comuni. Di questi, in 6 casi si registra nel 2020 lo stesso numero di morti del 2019 mentre sono 23 i Comuni che, nell’anno della pandemia, contano meno morti rispetto all’anno precedente. Si tratta perlopiù di piccoli centri delle tre valli bresciane, con qualche limitato caso sul Garda (Limone, Tignale, Gardone Riviera e San Felice e nella bassa (Fiesse, Milzano, Pompiano, Corzano e Comezzano Cizzago). Attenzione. Avere una saldo positivo tra il 2020 e il 2019 non significa non avere avuto decessi per Covid19 ma comunque non averne avuti in misura tale da determinarne un incremento significativo.

Dove la mortalità è aumentata

Aumento che invece è netto nella maggioranza dei Comuni bresciani. In valore assoluto Brescia, con +866 morti nel confronto tra le due annualità, precede Palazzolo (+127), Orzinuovi (+104), Rovato (+85), Manerbio (+73), Carpendelo (+68), Chiari (+67), Montichiari (+64), Roncadelle (+62), Ghedi (+61) e, con 60 decessi in più tra il 2019 e il 2020, Calcinato e Calvisano. Il bilancio dei morti in più per ogni mille abitanti è elevatissimo ad Acquafredda (11,3) Rodengo Saiano e Barbariga (10,8), Pavone Mella (9,9), Pralboino (9,7), Padenghe (9,0), Orzivecchi (8,9), Quinzano (8,7) e Orzinuovi (8,4).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia