Effetto Covid: diminuiscono i redditi dei bresciani

Il valore medio per contribuente scende di 537 euro, pari al -2,4%
Nell'anno della pandemia sono diminuiti i redditi medi dei bresciani - Foto © www.giornaledibrescia.it
Nell'anno della pandemia sono diminuiti i redditi medi dei bresciani - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il costo della pandemia sui redditi dei bresciani si evidenzia nelle dichiarazioni dei redditi per l’anno di imposta 2020, con una riduzione del reddito medio per contribuente di -537 euro, pari al -2,4%. Il reddito medio, ricavato dividendo l’ammontare delle dichiarazioni per il numero dei contribuenti, fissa per la nostra provincia un dato medio di 22.007 euro a fronte dei 22.544 definiti per l’anno di imposta 2019, prima della pandemia.

Nel confronto fra le dichiarazioni prodotte nel 2021, riferite all’anno di imposta 2020 e quelle dell’anno precedente diminuisce di un migliaio il numero dei contribuenti, che da 905.453 scendono a 904.396. Nel confronto tra le due annualità si riduce anche l’ammontare dichiarato, che dai 20,41 miliardi di euro scende a 19,90 miliardi . Non molto, in effetti, almeno stando ai numeri delle dichiarazioni. Peraltro quello che registriamo a Brescia trova corrispondenza nei dati nazionali diffusi dal Dipartimento delle Finanze.

In Italia

In Italia il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a oltre 865,1 miliardi di euro (-19,4 miliardi rispetto all’anno precedente) per un valore medio di 21.570 euro, in calo dell’1,1% rispetto al reddito complessivo medio dichiarato l’anno precedente. Certo parlare di un dato medio, giova ricordarlo, è quanto di più inverosimile esista analizzando un fenomeno, come quello della distribuzione dei redditi, ampiamente segnato dalle diseguaglianze e dalla evasione fiscale. Ma questi sono i numeri e da qui dobbiamo partire. E qui la media delle medie ci è utile per la comparazione territoriale.

Nei comuni bresciani

Il panorama appare alquanto variegato poiché il «nostro» reddito complessivo medio oscilla dai 32.244 euro registrati a Padenghe sul Garda fino ai 12.693 euro che rappresentano la media delle dichiarazioni di Magasa. Nella considerazione del reddito medio gli abitanti di Padenghe hanno un reddito che è 2,5 volte quello degli abitanti di magasa.

E qui entra in gioco il famoso pollo di Trilussa perché a Padenghe sul Garda, nell’anno di imposta 2020, i 126 contribuenti che con un reddito superiore a 120mila euro, il 3,6% del totale dei contribuenti, dichiarano un ammontare che è 1,2 volte quello delle 2.179 persone fisiche, il 63% del totale, che dichiarano meno di 26 mila euro. Inoltre il reddito medio dei 126 «ricchi», 261.568 euro, è 38 volte superiore a quello delle 1.309 persone fisiche che dichiarano meno di 15 mila euro, che è nell’ordine dei 7.051 euro. Insomma dove i redditi sono mediamente elevati le disuguaglianze sono assai evidenti e, anche a Padenghe sul Garda non è tutto oro quello che luccica.

Mettendo i dati delle dichiarazioni dei redditi medi sulla mappa della provincia emerge nettamente una geografia del benessere e delle diseguaglianze territoriali.

Ammesso che basti un reddito medio più elevato a determinarlo. Padenghe sul Garda, unico centro con un reddito medio che supera la soglia dei 30mila euro, precede Cellatica (27.661 euro), Collebeato (27.300), Soiano del Lago (26.805), Gardone Riviera (26.430), Desenzano del Garda (25.415), Brescia (25.194) e, poco al di sotto della soglia dei 25 mila euro di reddito medio, Paratico (24.907), Salò (24.868), Monticelli Brusati (24.789), Concesio (24.781), Polpenazze del Garda (24.724) con i contribuenti di Gussago (24.550), San Felice del Benaco (24.528) e Sulzano comunque oltre la soglia dei 24 mila euro medi.

Non serve essere un geografo per leggere come oltre i 24mila euro di reddito medio siano tutti comuni rivieraschi, della corona a nord del Capoluogo (compreso) e della Franciacorta. E se le dichiarazioni mediamente più abbondanti si concentrano sui laghi, in città e nei comuni limitrofi meno congestionati o verso la Franciacorta, quelle decisamente meno ricche scelgono la montagna.

Sono infatti quasi tutti nelle alte valli bresciane i comuni con i redditi medi più bassi, inferiori ai 17 mila euro. Magasa (12.693 euro) e poi Tignale (14.453), Tremosine sul Garda (14.703), Valvestino (15.830), Capovalle (15.964) e con dai 16 ai 17 mila euro: Incudine, Monno, Lozio, Paisco Loveno, Limone sul Garda, Saviore dell’Adamello, Irma e Corteno Golgi. Tra questi appaiono significativi il caso di Limone e Tremosine, comuni a vocazione turistica, che nel confronto tra l’anno di imposta 2019 e il 2020 perdono numerosi contribuenti e vedono ridursi il reddito medio rispettivamente di 5.195 euro e di 2.851 euro, che in percentuale significa -23,7% e - 16,2%, a fronte, giova ricordarlo del - 2,4 medio provinciale. Qui, come in altri casi, la pandemia ha picchiato duro sui redditi dichiarati. 

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