L’acqua migliore si beve in alta Valcamonica e nella Bassa

Per valutare la qualità dell’acqua abbiamo osservato la concentrazione dei nitrati: per il consumo umano il valore limite di nitrati è di 50 milligrammi per litro
La qualità dell'acqua è stata valutata sulla base della concentrazione di nitrati
La qualità dell'acqua è stata valutata sulla base della concentrazione di nitrati
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È la geografia del territorio bresciano, come sempre condizionata in misura determinante dall’azione dell’uomo, a dividere la provincia in due campi nell’analisi della qualità dell’acqua pubblica, quella che arriva dentro le nostre case. Tra i tanti parametri chimici e fisici, analizzati puntualmente dall’Ats Brescia e dall’Ats Montagna, partendo dall’analisi dell’acqua nei punti di prelievo, consideriamo solo la presenza dei nitrati nell’acqua. Per valutare la qualità dell’acqua abbiamo, quindi, osservato la concentrazione dei nitrati (mg/litro), sostanze nocive che giungono nelle falde acquifere a causa della concimazione sistematica e intensiva e dalle attività industriali.

Nelle acque destinate al consumo umano il valore limite di nitrati è di 50 milligrammi per litro e, nell’ampio e articolato territorio provinciale, anche la qualità dell’acqua non sfugge alla regola della estrema eterogeneità delle condizioni.

La situazione in provincia

Da un lato i comuni con basse o inesistenti concentrazioni di questo inquinante (< 5 mg/l), che mantengono o migliorano la qualità dell’acqua pubblica, e, dall’altro, i centri con elevate concentrazioni che rimangono su valori elevati e, in qualche caso, vedono addirittura aumentare la presenza dei nitrati. Con una netta distinzione territoriale.

In effetti i 47 comuni in cui viene rilevata una concentrazione di nitrati <5 mg/l, ovvero quasi inesistente, sono fortemente concentrati in due aree estreme della provincia: l’Alta Valle Camonica e la Bassa Bresciana, una ventina di comuni compresi nell’arco che comprende la parte più estrema della pianura che va da Borgo San Giacomo a Remedello comprendendo Manerbio. Fuori da queste due aree quantità irrisorie di nitrati si rilevano solo in alcuni comuni rivieraschi come Sirmione, San Felice del Benaco, Moniga del Garda, Polpenazze del Garda cui si aggiunge, sull’altro versante, Monte Isola.

Una buona qualità delle acque potabili bresciane si trova, complessivamente in 110 Comuni che, nel 2023, presentano livello di nitrati comunque inferiori a 10 mg/litro. Nella fascia centrale della provincia, che comprende le zone collinari e pedemontane, si trovano una sessantina di comuni, con concentrazioni di nitrati comprese tra 10 mg/litro e 30 mg/litro, tra i quali Brescia città (21 mg/litro, nella media del 2023).

Oltre questa soglia si trovano 28 Comuni che presentano concentrazioni di nitrati decisamente superiori che avvicinano, comunque senza superarlo, il valore limite di 50 mg/l. Comuni, tutti tra lo contigui, fortemente concentrati in un quadrilatero che da Chiari e Roncadelle ha come vertici Provaglio d’Iseo e Barbariga. In quest’area, a forte vocazione agricola, si trovano quasi tutti i 28 comuni nei quali emergono concentrazioni più elevate della presenza di nitrati nell’acqua pubblica. Tra questi, in particolare, oltre i 40 mg/litro, medi nell’anno, si trovano Azzano Mella (45,7 mg/litro), Orzivecchi (43,9), Paderno Franciacorta (43,3), Barbariga (43,2), Dello (43,3), Lograto (41,8). Curioso osservare come Dello e Barbariga, che presentano valori elevati, confinano con San Paolo e Offlaga, che aprono la fascia terminale della provincia caratterizzata da concentrazioni praticamente inesistenti. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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