Manovra, Gelmini: «L’approvazione del buono scuola è una battaglia storica»

Sono i giorni decisivi per la Manovra. La legge di Bilancio 2026 dev’essere approvata entro il 31 dicembre. Tante le questioni su cui maggioranza e opposizione si stanno scontrando. Abbiamo fatto alcune domande alla senatrice bresciana di Noi Moderati Mariastella Gelmini.
La legge di bilancio è arrivata in Senato. A che punto siamo?
Questa è una manovra che non vuole caricare sulle giovani generazioni il nuovo debito. Persegue un obiettivo nobile, ma anche molto concreto che è quello di tenere i conti in ordine e far uscire il Paese dalla procedura di infrazione. La Commissione Bilancio sta lavorando e prima di Natale al Senato saremo chiamati ad approvarla. Poi il provvedimento passerà alla Camera.
Quali sono le priorità che Noi Moderati ha posto?
Con Maurizio Lupi abbiamo avanzato una serie di proposte su famiglia, scuola, carovita e ceto medio. Ieri, per esempio, è stato approvato l’emendamento a mia firma sul buono scuola per le paritarie, una battaglia storica, una misura di libertà e di civiltà. Grazie a una copertura di 20 milioni, questa misura prevede un bonus fino a 1500 euro per le famiglie, con un reddito Isee inferiore a 30mila euro, per i figli che vogliono iscriversi a una scuola paritaria. Si stima, infatti, che uno studente iscritto a una scuola statale costi tra gli 8mila e i 10mila euro annui, per un allievo iscritto alle paritarie si destinano invece appena 750 euro annui, a fronte di un costo decisamente più alto. La differenza spesso è a carico delle famiglie: è un atto doveroso, quindi, aiutare quelle più economicamente svantaggiate e sostenere tante scuole paritarie di periferia che, in diverse realtà disagiate, rappresentano un’opportunità per tanti ragazzi.
Le opposizioni non la pensano esattamente così?
La sinistra dimentica che il principio cardine di parità tra scuola statale e paritaria è stato riconosciuto dalla legge Berlinguer. Noi difendiamo con forza questo principio e ora, grazie al governo Meloni, possiamo dare finalmente attuazione all’articolo 30 della Costituzione che prevede libertà di scelta educativa e pluralismo scolastico. L’approvazione di questa nostra proposta è un risultato significativo che ci riempie di orgoglio.
Vi siete spesi anche per dare alle famiglie la possibilità di detrarre le spese per l’acquisto di libri scolastici…
Con questa legge di bilancio, il governo ha scelto di destinare complessivamente alle famiglie 3,5 miliardi di euro. Lo ha fatto anche grazie alle proposte che insieme alla collega Giusy Versace abbiamo avanzato in Senato per alleggerire il carico delle famiglie. Penso non solo alla possibilità di detrarre le spese per l’acquisto di libri scolastici anche per i figli iscritti alle Superiori, perché finora era previsto solo per le elementari e le medie, ma penso anche ai 60 milioni di euro per i centri estivi e ai 20 milioni destinati agli oratori. Un territorio come quello bresciano sa bene quanto luoghi di aggregazione come gli oratori possano essere un argine al disagio giovanile. Supportare queste realtà educative è per noi fondamentale
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