Gioventù Nazionale, inchiesta Fanpage proiettata a Brescia: i pareri politici

Dalle 20.30 in largo Formentone, il servizio in due puntate su maxischermo. Mori (Brescia Attiva): «Doveroso protestare», Andreoli (Fratelli d’Italia): «Si gioca col fuoco»
  • La proiezione di «Gioventù meloniana»
    La proiezione di «Gioventù meloniana» - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • La proiezione di «Gioventù meloniana»
    La proiezione di «Gioventù meloniana» - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    La proiezione di «Gioventù meloniana» - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Lo hanno chiamato «Nuovo cinema antifascista» e l’intenzione è di non proseguire alla spicciolata ma di organizzare, a partire da Brescia, una sorta di staffetta delle città in rete. La ragione la spiegano così: «La Rai, il nostro servizio pubblico, non ne parla, allora noi lo proiettiamo in piazza». Cosa? Il servizio in due puntate realizzato da Fanpage sulla «Gioventù meloniana», un’inchiesta che in questi giorni non ha solo fatto il giro del web, ma che ha alimentato anche il dibattito pubblico entrando in Parlamento e a Bruxelles, scatenando la reazione delle opposizioni e non solo.

Al centro, i comportamenti di alcuni militanti «under» di Fratelli d’Italia ripresi di nascosto tra inni al Duce, canzoni e simboli che rimandano al Ventennio, saluti nazisti, frasi razziste e antisemite. L’appuntamento per la proiezione è fissato alle 20.30 di questa sera in largo Formentone.

La copertina della seconda puntata di Fanpage
La copertina della seconda puntata di Fanpage

Perché proiettarlo in piazza

L’iniziativa nasce dalle organizzazioni giovanili dei partiti e delle liste civiche di centrosinistra della città (che hanno scelto di non usare i simboli nella locandina che annuncia l’appuntamento «per renderla un’iniziativa di tutti»), ma - post social dopo chat, passaparola dopo telefonata - la platea dell’adesione si sta allargando ad Anpi, associazioni, collettivi, attivisti, sigle universitarie. «Chiunque si identifichi nell’antifascismo è invitato, per ribadire che Brescia, a maggior ragione nel cinquantesimo anniversario della bomba fascista in piazza Loggia, si oppone a ogni forma di fascismo» rimarcano nell’invito.

Gli organizzatori

A mettere in moto la macchina è stata Brescia Attiva che, per voce di Giovanni Mori, spiega: «Siamo una democrazia basata sull’antifascismo e purtroppo in questo momento c’è la necessità di ribadirlo in modo esplicito. Il servizio pubblico censura quanto avviene nel gruppo giovanile del partito di maggioranza in Italia e il Governo nicchia: rispetto a quanto è grave la situazione, si sta protestando meno di quanto si dovrebbe». Ad aderire subito, oltre a Sinistra italiana, è stato anche il partito di Calenda: «Pensiamo che sia un atto dovuto, è necessaria una manifestazione in senso contrario a quanto abbiamo visto e sentito per ribadire l’antifascismo sancito nella Costituzione» sottolinea il coordinatore dei giovani, Michele Belloni, che stasera in largo Formentone esporrà anche il simbolo di Azione.

Ma è Mori a chiamare in causa anche il centrodestra, invitandolo a prendere le distanze in modo chiaro: «I partiti bresciani che fanno: FdI e i suoi alleati si dichiarano antifascisti oppure no? Condividono quelle posizioni oppure prendono le distanze? Attendiamo di capirlo e lo chiedo sia in veste di rappresentante politico sia in veste di libero cittadino».

La posizione del centrodestra

Un dibattito, anche se sottotraccia e con non poche difficoltà, nel centrodestra c’è (stato). Soprattutto in Forza Italia: l’ipotesi che alcuni rappresentanti del giovanile degli azzurri potessero partecipare alla proiezione ha circolato fino a ieri, specie dopo le parole pronunciate qualche giorno fa da Marina Berlusconi, che si è detta «preoccupata dell’ondata di estremismi» invitando a una riflessione a partire dall’Europa. Insomma, se la piazza sarà eterogenea lo si scoprirà solo stasera.

Quel che è invece certo è che nessuno del giovanile di Fratelli d’Italia Brescia (o, almeno, nessuno in modo organizzato) si farà vivo: «Io non vado mai a dare fastidio agli altri» dice il consigliere comunale Carlo Andreoli. «Di sicuro però - aggiunge - iniziative come questa proiezione alimentano lo scontro politico ideologico, mettono alla gogna dei ragazzi e sembra che si apra la caccia al militante, al fascista, in un clima da anni ’70 e da guerra civile. Tutto ciò potrebbe avere delle reazioni e questo mi fa molta paura. Si gioca troppo col fuoco. Gioventù nazionale è sempre stata impeccabile sui territori, non si può dire invece viceversa: ho preso calci e sputi dai centri sociali. Si sta alzando la tensione».

I giovani di FdI prendono le distanze dai comportamenti registrati nell’inchiesta? «Le distanze le ha già prese il partito: ha fatto dimettere chi ha sbagliato. Quella però non è la nostra fotografia, perché Gioventù nazionale non pensa agli 80 anni passati, ma a quelli futuri: non abbiamo il torcicollo. Certo, crediamo nei valori Dio, patria e famiglia che non hanno tempo. Sul metodo usato da Fanpage invece resto allibito».

Andreoli non si definisce antifascista: «È una definizione troppo generica - precisa -: nel nome dell’antifascismo militante le frange estreme hanno ucciso tanti ragazzi di destra, come Sergio Ramelli. Credo nella Costituzione, nella Repubblica italiana e nei principi democratici che escludono un modello di Stato fascista». Antifascista sì, quindi? «No. Insisto, è troppo generico».

Il centrosinistra unito

Durissima la replica alle parole del consigliere di FdI del centrosinistra bresciano in Loggia: «Apprendiamo con stupore e preoccupazione le dichiarazioni del consigliere di Fratelli d'Italia che dichiara di non riconoscersi nell'antifascismo, concetto che sarebbe "troppo generico", e prospetta “reazioni” alla legittima e libera indignazione che sta montando attorno al docufilm“Gioventù Meloniana, avvertendoci che si starebbe "giocando troppo col fuoco" – le parole affidate a un comunicato stampa dai capigruppo Francesco Catalano, Valentina Gastaldi, Arshad Mehmood, Roberto Omodei, Francesco Patitucci e Francesco Tomasini -. L’antifascismo non è un concetto affatto generico: antifascista è la Costituzione, la Resistenza, antifascista era la manifestazione del 28 maggio 1974.

Brescia, medaglia d’argento per la Lotta di Liberazione e colpita dalla strage neofascista di piazza della Loggia, non può permettersi zone d’ombra rispetto alla sua natura intimamente antifascista. Né è accettabile che un esponente politico alluda a possibili ritorsioni verso una libera manifestazione che rivendica i valori fondativa della nostra Repubblica.

Chiediamo alla dirigenza cittadina e provinciale di FdI, e a tutti i consiglieri della minoranza, di dissociarsi da tali gravi dichiarazioni, e di dichiararsi fieramente antifascisti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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