Giorgia Meloni ribadisce: «L’Italia non invierà soldati in Ucraina»

L’Italia «non intende inviare soldati in Ucraina». A ribadirlo, nelle comunicazioni alla Camera, è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Non intendiamo abbandonarla nella fase più delicata degli ultimi anni».
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— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) December 17, 2025
Per la premier è importante «il mantenimento della pressione sulla Russia» che, a differenza di quanto dice la propaganda, «si è impantanata in una durissima guerra di posizione a costo di enormi sacrifici. Questa difficoltà è l’unica cosa che può costringere Mosca ad un accordo». Per le garanzie di sicurezza all’Ucraina c’è «l’ipotesi di dispiegamento di una forza multinazionale ucraina guidata dai volenterosi con la partecipazione volontaria dei Paesi».
I negoziati
Meloni parla anche del processo negoziale, «una trattativa estremamente complessa, che per arrivare a un compimento non può che prescindere dalla volontà della Russia di contribuire al percorso in maniera equa, credibile e costruttiva. Purtroppo ad oggi tutto sembra raccontare che questa volontà non sia ancora maturata. Lo dimostrano i continui bombardamenti in Ucraina».
La questione dei territori è «lo scoglio più difficile da superare». Tutti, a detta della premier, dovrebbero riconoscere «la buona fede di Zelensky, che è arrivato a proporre un referendum», ipotesi «respinta dalla Russia. Ogni decisione – ribadisce – dovrà essere presa tra le parti e nessuno può imporre da fuori la sua volontà».

Il vertice di Berlino
Quanto al vertice di lunedì a Berlino con Zelensky, i leader europei e i negoziatori americani, Meloni parla di «un clima costruttivo e unitario. La dichiarazione finale dei leader europei riprende tutte le priorità che l’Italia ha sostenuto in questi mesi difficili e che ho ribadito anche a Zelensky nella sua visita a Roma».
La presidente del Consiglio ha sottolineato come tra i «fattori fondamentali» emersi dal summit ci sia lo «stretto legame tra Europa e Stati Uniti, che non sono competitor in questa vicenda, condividono lo stesso obiettivo angolo di visuale, non sovrapponibile completamente per il diverso posizionamento geografico».
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