Loggia: quasi 14 milioni di euro per sociale, sport e cultura

Rispetto al bilancio di previsione nei conti della Loggia figurano dieci milioni di euro in meno, ma grazie a più trasferimenti e contributi – e meno spese – nelle entrate correnti ci sono risorse disponibili, per l’esattezza 13,7 milioni di euro, da destinare ad alcune spese nel sociale, nel diritto allo studio, nello sport e nella cultura. Numeri che si leggono nella variazione di bilancio 2024-2026 (con particolare riferimento al 2024) presentata in Commissione dall’assessore Marco Garza, e che andrà in Consiglio comunale il 26 luglio.
C’è il «tesoretto» dei 7,5 milioni di avanzo di amministrazione. Ci sono i 5,7 milioni di maggiori entrate correnti frutto anche dell’incremento della previsione di rimborso per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati e del contributo statale per l’emergenza Ucraina. E c’è il milione e 600mila euro di maggiori entrate extratributarie, determinate soprattutto dal maggior dividendo da Centrale del Latte.
Per cosa saranno usate le risorse
Risorse appunto per complessivi 13,7 milioni che saranno usate per minori stranieri non accompagnati, anziani, servizi residenziali e semi residenziali, buoni spesa e interventi assistenziali (4,6 milioni di euro), diritto allo studio e in particolare trasporto di alunni disabili, sport e tempo libero (1,9 milioni ad esempio vanno alla San Filippo per il mancato adeguamento delle tariffe), cultura, turismo e promozione della città.
In conto capitale ci sono minori entrate per 18,3 milioni: qui pesa anche la rimodulazione dei contributi Pnrr per il progetto Pinqua Tintoretto, mantenuti solo in parte e trasferiti sulla realizzazione di alloggi a Sanpolino.
Ci sono comunque dei risparmi anche in conto capitale: cinque milioni e mezzo di euro che derivano dalla contrazione delle previsioni di accensione dei prestiti.
Sul fronte dei tagli per la spending review, la Loggia dovrà restituire un milione e 400mila euro – in assestamento è inserita solo la prima tranche da 518mila euro visto che il secondo contributo è contenuto nella bozza di decreto non ancora approvata –, una somma che tiene conto anche della ripartizione tra i Comuni dei fondi Covid non spesi. Per il Comune di Brescia a questo ristoro vale poco meno di 300mila euro.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.