Ecco i numeri di un giugno segnato dal caldo record

Riccardo Paroni
Secondo i dati di Ghedi e Roncadelle abbiamo vissuto il mese più caldo di tutta la serie storica, mentre in città ci siamo fermati al secondo posto, alle spalle del bollente giugno 2003
Gli ultimi raggi di sole di giugno - © www.giornaledibrescia.it
Gli ultimi raggi di sole di giugno - © www.giornaledibrescia.it
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Ieri è calato il sipario su un mese di giugno eccezionale. Premessa: quando si affrontano temi legati al mondo della meteorologia e della climatologia, i termini sono fondamentali e non bisogna mai cadere nella trappola del sensazionalismo gratuito. Chiarito questo aspetto, non c’è il rischio di esagerare con gli aggettivi, di fronte al pesantissimo bilancio termico di un mese che in alcune zone della provincia è riuscito addirittura a battere i record stabiliti ventidue anni fa.

Secondo i dati di Ghedi e Roncadelle, abbiamo vissuto il mese di giugno più caldo di tutta la nostra serie storica, mentre in città ci siamo fermati al secondo posto, alle spalle del bollente giugno 2003. Il nocciolo della questione non cambia: stiamo parlando di un periodo segnato da temperature lontanissime dalla normalità e non serve essere esperti climatologi per capire il legame con il cambiamento climatico.

Notti tropicali e pomeriggi bollenti

Giugno, in passato, era un mese gradevole, con temperature minime spesso e volentieri sotto i 16-17°C e massime raramente sopra i 30-31°C, ma quest’anno i numeri che arrivano dalle stazioni meteorologiche installate in città sono davvero impietosi. Sul colle Cidneo le notti tropicali, ovvero con minime superiori ai 20°C, sono state diciotto, mentre le massime hanno superato dodici volte la soglia dei 33°C. Fanno impressione anche le sette massime superiori ai 35°C rilevate dall’osservatorio dell’istituto Pastori, con un picco di +36,8°C datato 30 giugno.

No, questa non è estate, è l’ennesima follia climatica di un’epoca segnata sempre più spesso da prolungate, anomale ondate di caldo, le cui ripercussioni si fanno sentire sia in quota che in pianura: lo zero termico, nel corso del fine settimana, ha superato i 5.000 metri di quota, con tutte le conseguenze del caso per i nostri ghiacciai, la cui agonia prosegue.

Spiragli di cambiamento all’orizzonte

Secondo le previsioni, anche l’inizio di luglio trascorrerà con temperature nettamente superiori alla media del periodo, ma all’orizzonte si intravede un auspicabile spiraglio di cambiamento. Se la tendenza sarà confermata, nel corso del fine settimana assisteremo ad un calo termico, destinato a proseguire nei giorni seguenti. Nell’attesa, scopriamo insieme la soluzione dell’ultimo meteoquiz: dal 2008 al 2025, ovvero negli ultimi diciotto anni, abbiamo vissuto ben diciassette mesi di giugno più caldi della media e solo uno (quello del 2024) nella norma. Un bilancio a senso unico, che dimostra quanto sia cambiato il nostro clima negli ultimi decenni. Ora proviamo a fare lo stesso ragionamento analizzando i mesi di luglio del periodo 2008-2024.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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