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Magherita Dusi, scalatrice bresciana scelta per il progetto «Eagle Team»

Nata a Manerbio nel 1997 e oggi medico agli Spedali Civili di Brescia, è stata selezionata insieme ad altri 9 candidati per partecipare al percorso formativo del Cai
Margherita e il suo Adamello
Margherita e il suo Adamello
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La Valle Camonica ha offerto il terreno d’azione per scoprire i migliori talenti alpinistici di oggi e di domani, da accompagnare in un periodo di crescita dedicato. E una giovane scalatrice bresciana è rientrata nel gruppo di quelli scelti.

Nel contesto della seconda edizione dell’Eagle Team – progetto di formazione del Cai e del Club Alpino Accademico Italiano – sono state organizzate sulla falesia di Cimbergo e al Passo del Tonale le prove di selezione, chiamate «Eagle Session», per le Alpi Centrali, che hanno previsto salite su roccia, ghiaccio, terreno misto e corsa in montagna. Il percorso formativo si articolerà in sei settimane non consecutive, distribuite tra Alpi e Appennini.

Le selezioni

Del gruppo di dieci ragazzi selezionati (altri trenta sono stati scelti tra le Alpi Occidentali, Orientali, Centro-Sud e isole) fa parte Margherita Dusi, nata a Manerbio nel 1997 e oggi medico agli Spedali Civili di Brescia. La giovane alpinista bresciana ha iniziato a frequentare la montagna da bambina in ambito familiare, e ha portato avanti la sua passione in una dimensione verticale.

«Ho partecipato alle Eagle Session su invito di un amico di Parma, dalla provincia di Brescia ci siamo iscritti solo in due. L’accettazione della mia candidatura mi permetterà di conoscere ragazzi con un livello di scalata molto alto che non potrò mai raggiungere. Non credo che sarò tra i dodici che verranno scelti per la fase di formazione finale biennale che avrà inizio nel 2026, ma sono comunque grata per questa opportunità di frequentare persone motivate, e per poter imparare qualcosa di nuovo».

«Peraltro – prosegue Margherita – sto già vivendo in maniera appagante un’esperienza analoga a quella del progetto Eagle Team all’interno del percorso di formazione CRUcertole, ideato e portato avanti dal Circolo Rocciatori Ugolini di Brescia del quale sono socio».

Quali sono le sue aspettative per questa finestra che si è aperta? «Non sono interessata a focalizzarmi sul grado di difficoltà delle salite. Mi auguro piuttosto di incontrare persone umanamente interessanti. La fase delle prove di selezione ha costituito un inevitabile momento di competizione e di tensione, ma a partire già dall’uscita successiva si è creato un ottimo clima di collaborazione, e abbiamo iniziato a scambiarci aiuto e a condividere sogni».

Gli impegni

La sua attività in montagna prosegue anche al di fuori delle Eagle Session. «Finora la stagione attuale si è rivelata piuttosto incerta dal punto di vista meteorologico, e devo anche fare i conti con il poco tempo a disposizione che rimane dopo gli impegni di lavoro. Ho fatto molte camminate quindi, ma sono riuscita anche a portare a termine alcune belle salite, sia con le attività svolte nell’ambito del progetto CRUcertole, sia in cordata con altri amici. Recentemente ho apprezzato, sulle Dolomiti, il diedro Mayerl al Sass dela Crusc e la diretta sulla parete sudest della Punta Emma nel gruppo del Catinaccio. Mi piacerebbe tornare in agosto sulla parete nord dell’Adamello sulla quale sono già salita tre volte, e che rimane una delle mie montagne preferite, e poi anche in Val Masino e in Val Bregaglia».

Quali traguardi si pone praticando questa attività? «Per me l’arrampicata è prima di tutto una passione, non mi interessa diventare professionista. Mi piace viverla senza ossessioni, perché la cosa alla quale tengo di più è poter trascorrere del tempo con i miei amici in montagna».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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