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Le nostre foreste da record: ecco come stanno davvero

Ruggero Bontempi
Per la Giornata Internazionale delle Foreste è stato presentato lo stato delle foreste italiane: Brescia è la provincia con la maggiore superficie boscata
La nostra provincia è quella con maggior superficie «a bosco»
La nostra provincia è quella con maggior superficie «a bosco»
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In occasione della Giornata Internazionale delle Foreste l’Istituto Superiore per la Ricerca e Protezione Ambientale ha presentato, poche settimane fa, lo stato attuale delle foreste italiane. Dal secondo dopoguerra fino ad oggi si è registrato un aumento costante delle superfici forestali in tutto il nostro paese, ulteriormente velocizzato nel ventennio compreso tra il 1985 e il 2015. Un dato che risalta in controtendenza rispetto a quello mondiale, dove si riscontra un calo del 4,2 per cento.

Estendendosi su spazi un tempo destinati all’agricoltura, e andando ad occupare terreni naturali e semi-naturali, i boschi in Italia sono arrivati oggi a coprire un totale di 11,1 milioni di ettari, circa il 37 per cento del territorio nazionale, percentuale di assoluto rilievo. La stessa tendenza di crescita delle superfici forestali è confermata per il territorio della Lombardia dall’ultimo rapporto divulgato dall’Ente per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste.

Nel Bresciano

Da questo report risulta che quella di Brescia è la provincia con la maggiore superficie boscata: 171.469 ettari pari al 27,7 per cento del suo territorio. Fattori limitanti per l’avanzata del bosco riguardano soprattutto l’espansione dei centri abitati in pianura e gli incendi.

Nelle aree di montagna, dove incide diffusamente lo spopolamento e si riducono i quantitativi di legno prelevati, si riscontra un fenomeno chiamato «rewilding», in base al quale il bosco si amplia e aumenta il volume degli alberi nelle foreste. Si tratta di una dinamica propria della natura che avviene in modo spontaneo, e che presenta due risvolti opposti.

Se da un lato nuove coperture boschive aumentano la capacità di assorbimento del carbonio, dall’altro l’espansione dei boschi su aree precedentemente interessate dalla presenza di pascoli, viti, orti e superfici agricole può favorire la propagazione delle fiamme su grandi superfici e maggiori distanze, causando l’emissione nell’atmosfera del carbonio immagazzinato negli alberi.

È necessario quindi che venga governato il «rewilding» che avviene in modo naturalmente spontaneo. È stato sviluppato per questo un progetto, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, chiamato Rewild Fire. Il progetto verificherà l’aumento del pericolo di incendi dove il bosco si è espanso su aree prima non boscate, e dove ha aumentato la massa arborea. Tra le aree indagate potranno essere coinvolte anche foreste bresciane, dove gli incendi boschivi sono un fenomeno rilevante.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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