Iseo, la rete dei sentieri in cura grazie al Cai: sarà l’attrazione dei futuri turisti

Veronica Massussi
Aumenta la richiesta di percorsi agibili per chi fa trekking a piedi o in bicicletta: i gruppi di Iseo, Provaglio d’Iseo, Marone e Pisogne convocati dalla Comunità del Sebino
Un volontario di un gruppo Cai - © www.giornaledibrescia.it
Un volontario di un gruppo Cai - © www.giornaledibrescia.it
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Il dissesto idrogeologico delle colline del Sebino è sempre dietro l’angolo. Non più tardi di due mesi fa, uno dei sentieri più panoramici e selvaggi - che risale la forra del torrente Cortelo, a volte a strapiombo sulle vasche di acqua, il «Senter del gat» - è franato in un punto difficile da risistemare. Oggi all’imbocco del percorso c’è un avviso che indica la sua non percorribilità in sicurezza.

Ce ne vogliono, di giornate delle manutenzioni dei sentieri, organizzate dal Cai di Iseo una volta al mese a partire dalla primavera, per riuscire a contenere i danni. A volte i volontari, seppur armati di mazzette e vanghe, non possono rimediare a ciò che la terra compie.

Per questo motivo, per raccogliere le necessità e per incentivare le opere tramite contributi, la Comunità del Sebino nei giorni scorsi ha convocato i referenti dei quattro gruppi Cai di Iseo, Provaglio d’Iseo, Marone e Pisogne.

Sono loro le «sentinelle» del territorio, che hanno svolto i lavori lo scorso anno e che sono al corrente di che cosa serva per avere una rete di sentieri percorribili. Questa è stata la richiesta anche di Visit Lake Iseo, che - sulla base delle tendenze turistiche in atto e registrate lo scorso anno - ha esplicitato ai gruppi Cai la volontà di rendere più fruibili i percorsi per trekking, a piedi ed in bicicletta. È, sempre di più, la richiesta del turista che viene sul lago d’Iseo, e l’associazione turistica ha l’obiettivo di predisporre, in un futuro prossimo, «Il gran tour del Sebino» e, più nell’immediato, la fruibilità della rete dei sentieri.

Per «tenere» al meglio i percorsi sterrati che collegano località, conducono sulle vette intorno al lago, e mirano a far conoscere il territorio dall’alto, le quattro sezioni e sottosezioni del Cai - Iseo, Provaglio d’Iseo, Marone e Pisogne - hanno chiesto di entrare a far parte della «Commissione sentieri» in seno al Cai di Brescia. Solo un coinvolgimento di tutti coloro che si occupano di territorio ed ambiente, infatti, potrà permettere che si concretizzi il «turismo dei cammini» anche per il Sebino.

La «mission»

In tutto il lago ci sono circa 400 sentieri, che hanno un tracciamento molto dispersivo e lasciato alla discrezionalità di enti e istituzioni. Visit Lake Iseo ha una «mission»: quella di riunirli, sperimentarli e proporli attraverso i suoi social e la campagna dal nome «Outdoor active». I due filoni d’attrattività del lago d’Iseo, sulla scorta della mobilità sostenibile - tema su cui si svolgono le campagne estere di Visit Lake Iseo - sono stati individuati nel cicloturismo e nel trekking. Queste due tipologie di svago, che interessano un target di turisti over 35, sono quelle su cui fa maggiormente presa un turismo dedicato allo sport ed all’aria aperta, che, per poter essere messo in pratica e proposto, deve avere tutte le caratteristiche di sicurezza, fruibilità e soddisfazione.

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