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Gole naturali e acque cristalline: 5 canyon sul lago di Garda bresciano

Il canyoning è uno sport che sa di avventura e per questo incuriosisce e appassiona ogni giorno sempre più persone. Qui alcune proposte
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«Tuffi, calate e salti in gole naturali dove scorrono torrenti dalle acque cristalline. Il canyoning è uno sport che sa di avventura e per questo incuriosisce e appassiona ogni giorno sempre più persone».

Si apre con queste parole un comunicato stampa diramato poche settimane fa dalle Guide alpine italiane, nel quale la Lombardia, e in particolare il territorio attorno al lago di Garda, vengono citati come paradisi a livello nazionale. Da diversi anni infatti le forre gardesane sono state attrezzate per la pratica di uno sport che vive il suo apice nella stagione estiva, e riveste anche un importante fattore di valorizzazione turistica. E le piogge dei giorni scorsi hanno incrementato lo scorrimento nei torrenti. Il canyoning (o torrentismo) è una particolare attività nella quale sono richieste competenze di carattere escursionistico, alpinistico e relative agli sport acquatici. L’originalità e la spettacolarità delle forre all’interno delle quali si pratica è motivo di forte richiamo, ma allo stesso tempo non è esente da rischi. Richiede quindi un approccio consapevole e guidato, che i neofiti possono ottenere facendosi accompagnare da professionisti qualificati. Sul territorio del Garda occidentale e settentrionale sono presenti alcune forre nella fascia da Toscolano Maderno fino a Riva.

Valle di Campiglio

Valle isolata tributaria del torrente Toscolano sul territorio di Toscolano Maderno. È frequentata in particolare dagli escursionisti e dai bikers che salgono al borgo ristrutturato dagli Alpini a Campei de Sima, transitando accanto a piccole cascate e pozze d’acqua scolpite nella roccia calcarea. La parte bassa del canyon è in parte coperta dalla vegetazione. Poca verticalità e poche calate, ma in un ambiente carico di suggestione.

Valle di Vione

È in assoluto il canyon più frequentato di tutto il Parco Alto Garda Bresciano e uno dei più conosciuti della Lombardia. È percorso anche da numerosi appassionati stranieri e sfocia a lago presso il porto di Tignale. Si può suddividere in alcune sezioni, delle quali quella più verticale, tecnica e incassata è la più bassa, mentre quella più alta è aperta, solare e ludica.
L’accesso a questo canyon avviene percorrendo da Piovere di Tignale il sentiero che conduce sulla «Via dei Canai», un tratto della Bassa Via del Garda.

Valle di Baes

Alle spalle della spiaggetta del Pra de la Fam, dove i surfisti si apprestano a fare il loro ingresso sulla superficie del Garda, finiscono la loro corsa nel lago le acque del torrente Baes. Anche questa è una forra della quale non è facile scorgere la presenza, e risulta impostata lungo una successione tettonica di diverse rocce che comprendono anche il Calcare di Campione. Si tratta di un canyon caratterizzato da numerosi tratti verticali.

Valle di San Michele

Questo canyon ha uno sviluppo notevole ed è il più lungo di tutti quelli che afferiscono alla riviera occidentale del lago di Garda. Si può percepirne la presenza lungo la strada carrozzabile che collega il territorio di Tignale a quello di Tremosine, o ancora risalendone una porzione lungo gli spettacolari sentieri che si imboccano a Campione del Garda. La forra è maestosa e richiede diverse ore per essere percorsa interamente. 

Valle Tignalga

È nota anche con il nome di «forra del dirupo di Natone», non è facilmente osservabile e le sue acque sono affluenti della Valle di San Michele. Dal punto di vista torrentistico rappresenta un canyon corto, ma molto inforrato, che percorre un dislivello complessivamente superiore a duecento metri, nei quali risulta compresa anche la lunga e spettacolare cascata finale. 

 

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