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Giulio Bonfiglio, il podista che ha partecipato a tutte le edizioni della Proai-Gölem

Il 68enne sarà in gara anche oggi: «Il mio obiettivo? Ogni volta quello di arrivare al traguardo con il sorriso»
Bonfiglio lungo il tragitto della Proai-Gölem © www.giornaledibrescia.it
Bonfiglio lungo il tragitto della Proai-Gölem © www.giornaledibrescia.it
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Giulio Bonfiglio, 68 anni, unico podista ad avere partecipato a tutte le edizioni della Proai-Gölem - la più classica delle corse in montagna - è oggi impegnato a terminare anche la trentesima, in partenza in mattinata. Dal 1992 le ha concluse tutte, in qualsiasi condizione atmosferica e di forma, togliendosi anche qualche piccola soddisfazione.

«La migliore la conclusi in 3 ore e 16 minuti, subito dietro Valentina Bottarelli, che poi fu la prima donna al traguardo. Invece di pensare alla sua gara incitava me, per spingermi a dare il meglio. Grande donna, nello sport e nella vita». Lassù, nel bosco e in mezzo alla natura ancora incontaminata, si scoprono i valori veri. «Può capitare che perdano terreno quelli che prima ti erano accanto ed è quello che succede tante volte nell’esistenza. Però sai che a te non accadrà se ti sarai allenato bene e se avrai tratto tesoro dalle esperienze precedenti».

Giulio, che ora risiede a Travagliato, ha cominciato ad andare veloce quando abitava a Berlingo. «La scuola elementare era lontana da casa poco più di un chilometro. Al ritorno me lo facevo di corsa e mia madre, tutte le volte rimaneva stupita che fossi già lì». Ancora oggi Bonfiglio, in pensione da una decina di anni, si muove quasi sempre a piedi o sulle due ruote. «Una volta, uscito da uno studio dentistico cittadino trovai le gomme a terra, allora mi caricai la bici sulle spalle e me ne venni a Travagliato camminando». La moglie Angela, con cui è sposato dal 1979, ormai non ci fa più caso né si preoccupa per i suoi ritardi. «Non ha nemmeno il telefonino - sospira - ma so che prima o poi torna a casa».

Classe 1954, Giulio Bonfiglio è il «re» delle partecipazioni alla Proai-Gölem © www.giornaledibrescia.it
Classe 1954, Giulio Bonfiglio è il «re» delle partecipazioni alla Proai-Gölem © www.giornaledibrescia.it

Forma perfetta

Mai infortunatosi, in perfetto peso forma - stabile da sempre sui 53-54 chili grazie anche a una sana alimentazione e alla costanza negli allenamenti - Bonfiglio non prende una medicina perché è la corsa il suo elisir. «E grazie a questo sport - confessa - ho superato il momento più difficile della mia adolescenza quando, a 16 anni, fui investito mentre facevo l’autostop con alcuni amici. Per giorni rimasi in coma e, al ritorno a casa, mi colse la depressione. Qualcuno mi consigliò di vincerla con l’attività fisica, mi piaceva correre e provai con le gare podistiche: da allora non ho più smesso».

Valori

Giulio non tiene il conto delle maratone terminate però in Italia le ha provate quasi tutte. «A Firenze mi capitò l’esperienza più divertente. Non sapevo che lungo il percorso ci fosse anche la titolare dell’azienda presso cui lavoravo, venuta a passare lì le ferie. Tornato a casa, si disse stupita di non avermi visto, cosa più che normale tra migliaia di partecipanti». Ancora oggi la chiama con affetto la «signora Nina» e non dimentica di portare un fiore sulla sua tomba, grato per tutti i permessi di lavoro ottenuti negli anni per disputare le gare. «Allora bastava una stretta di mano per fare accordi e mantenere la parola data».

La partenza della gara da Provaglio d'Iseo in una delle passate edizioni © www.giornaledibrescia.it
La partenza della gara da Provaglio d'Iseo in una delle passate edizioni © www.giornaledibrescia.it

Il rispetto come valore non negoziabile ed è quello che nutre Bonfiglio per il monte Guglielmo, che ogni anno lo mette alla prova. «Lo vedo anche da casa mia e nelle giornate di sole è possibile distinguere la croce della chiesetta. Quando venimmo ad abitare qui, la gara non c’era ancora, tuttora lo considero un segno del destino».

Sostenuto dai principi morali di una volta, Bonfiglio ha il culto delle cose semplici e profonde. «Non servono le tabelle di allenamento se non hai la voglia di correre e per me è già una vittoria essere ai nastri di partenza di una gara. Vuol dire che ti aspetta una esperienza meravigliosa, come quella della Proai-Gölem. Sveglia alle 5.30 per essere al via alle 7 tra concorrenti che conosci da sempre e un’intera giornata trascorsa in un contesto da favola. E poi il ritorno in pulmino per la premiazione». Anche stavolta, Bonfiglio all’arrivo non guarderà al cronometro né tantomeno al piazzamento. «Il mio obiettivo è solo uno, quello di giungere al traguardo con un sorriso». 

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